Non serve essere dei maghi per trasformare il Bonus 150 euro in un Buono Fruttifero Postale. L’idea dell’investimento è da valutare per far crescere la cifra nel tempo.
Investire i 150 euro del Bonus una tantum in arrivo tra novembre e dicembre significherebbe accantonare la somma per farla fruttare.
L’inflazione dilaga e il potere di acquisto dei nostri soldi è in continuo calo. Ciò significa che giorno dopo giorno l’aumento del costo della vita incide negativamente sui risparmi faticosamente accumulati in anni e anni di duro lavoro. Ecco perché tanti cittadini stanno investendo scegliendo strumenti di risparmio sicuri e affidabili. Il riferimento è, principalmente, ai conti deposito e ai Buoni Fruttiferi Postali. Il capitale versato è tutelato, negli anni si maturano interessi e alla scadenza dei contratti si ritirerà una cifra maggiore rispetto a quella versata. Perché, dunque, lasciare i 150 euro del Bonus una tantum in balia dell’inflazione? Non sarebbe più conveniente investire la somma a meno che non serva per sostenere pagamenti tralasciati? Ebbene, tra gli strumenti indicati il più conveniente per una cifra bassa come 150 euro è il Buono Fruttifero Postale.
Poste Italiane propone per conto di Cassa Deposito e Prestiti varie tipologie di Buoni Fruttiferi in grado di accontentare ogni esigenza. Ci sono i Buoni di breve-media durata e quelli di media-lunga durata. Questa seconda opzione garantirà maggiori guadagni alla scadenza ma occorrerà attendere un periodo più lungo per recuperare capitale e interessi. Ogni Buono presenta, dunque, caratteristiche differenti con riferimento alla durata della validità e al rendimento garantito. Alcuni Buoni hanno rendimenti fissi per tutta la durata del contratto, altri rendimenti che crescono nel tempo.
I nostri 150 euro sarebbe opportuno investirli in un Buono a medio-lungo termine per poter ottenere alla scadenza una somma più elevata. Per capire quale prodotto scegliere e quale guadagno comporterà basterà utilizzare il simulatore presente nel sito di Poste Italiane.
Il Bonus 150 euro potrebbe essere trasformato nel Buono Fruttifero Ordinario a medio-lungo termine per poter ottenere il guadagno maggiore. Della durata di venti anni, alla scadenza si potranno ritirare 233,69 euro. In alternativa si può optare per il Buono 4×4 della durata di 16 anni che garantisce un rendimento del 3% con i 150 euro che diventerebbero 229,37 euro. Scegliendo una durata inferiore, 12 anni, con il Buono 3×4 si ritirerebbero 195,26 euro grazie al rendimento del 2,5%.
Se il periodo di attesa dovesse sembrare troppo lungo allora sarebbe meglio scegliere i Buoni a breve-medio termine. I 150 euro diventerebbero 166,55 con il Buono 3×2 (della durata di sei anni) e 163,62 euro con il Buono 4 Anni Risparmio Semplice.
Molti inquilini si chiedono se il condominio possa prevedere un obbligo alla detenzione di animali…
Le spugne da cucina non sono tutte uguali ma, a seconda del colore, servono per…
Ci sono una serie di incentivi fiscali per installare condizionatori presso le abitazioni. In cosa…
Cosa dice la Legge sul prelievo massimo giornaliero al Bancomat o presso uno sportello della…
Negli ultimi anni, i progressi tecnologici hanno rivoluzionato diversi aspetti della vita delle persone fra…
Grande occasione in merito ai libro da comprare online con "all you can read", circa…