Per quale motivo permettere all’inflazione di “mangiare” la tredicesima? Il potere d’acquisto dei soldi diminuisce ma noi possiamo tutelare i risparmi investendoli in sicurezza.
Una mensilità aggiuntiva arriverà nel mese di dicembre e se lasciata sul conto corrente sarà facile preda dell’inflazione. Per evitare perdite è possibile investire in Buoni Fruttiferi.
L’inflazione “mangia” i capitali fermi nei conti correnti. Le somme di denaro rimaste sul conto e inutilizzate hanno subito una riduzione del 9,8% negli ultimi due anni in termini di potere d’acquisto. Non per niente l’inflazione è chiamata la tassa silenziosa, non si vede ma può fare molto male ai risparmi. Lasciare molta liquidità sul conto corrente, dunque, non è consigliabile. I tassi sono prossimi allo zero, ci sono canoni da pagare e l’imposta di bollo per somme superiori a 5 mila euro. L’inflazione, come accennato, erode il potere d’acquisto del patrimonio ma c’è anche un secondo effetto riguardante l’aumento dei prezzi. Mille euro di dieci hanno fa valgono, oggi, 875 euro in potere d’acquisto. Avendoli investiti sarebbero potuti valere più di duemila euro. Perché commettere lo stesso errore? Invece di lasciare la tredicesima – così come il Bonus 150 euro – in balia dell’inflazione si potrebbe investire la mensilità aggiuntiva per ottenere un guadagno. Il modo migliore di procedere in sicurezza è acquistare un Buono Fruttifero Postale.
I Buoni Fruttiferi Postali sono emessi da Cassa Depositi e Risparmio, sono tutelati dallo Stato italiano e non hanno costi di apertura o gestione. In più hanno il vantaggio della tassazione agevolata del 12,5% sui rendimenti. Poste Italiane presenta diverse tipologie di Buoni in modo tale da poter soddisfare ogni esigenza dei piccoli risparmiatori. Ci sono i Buoni per i minori, quelli di breve-media durata e quelli con scadenza lontana nel tempo che garantiscono rendimenti più alti.
Sul portale dell’azienda italiana c’è un’intera sezione dedicata ai Buoni Fruttiferi Postali. Comodamente da casa si potrà scegliere il prodotto considerato più conveniente per investire la tredicesima e salvarla dall’inflazione. Considerando che la mensilità aggiuntiva oscilla mediamente tra i mille e i 1.500 euro, il piccolo risparmiatore potrà optare sia per investimenti a breve-medio termine che a medio-lungo termine ottenendo guadagni soddisfacenti. Per scoprire di che cifre si parla basterà utilizzare il simulatore presente nel sito.
Il simulatore consente di conoscere il valore del Buono scelto alla scadenza partendo dall’importo iniziale e dalla durata del contratto. Ipotizziamo un investimento della tredicesima di 1.000 euro per breve-medio termine. Il sistema suggerirà la sottoscrizione del Buono 3×2 (6 anni) per avere alla scadenza 1.110,39 euro, del BFP 4 anni Risparmio Semplice per ottenere 1.090,83 euro, del Buono Rinnova (solo a fronte di un Buono scaduto da rinnovare) con valore di rimborso 1.185,11 euro e, infine, del Buono 3 anni PLUS con valore di 1039,97 euro.
I guadagni maggiori si otterrebbero investendo nel medio-lungo termine. Con la stessa cifra da investire, infatti, il valore sarebbe di 1.529,12 euro con il Buono 4×4 (16 anni), di 1.301,78 euro con il Buono 3×4 e di 1557,93 con il Buono Ordinario della durata di venti anni. Un’importo della tredicesima più alto, naturalmente, porterà rendimenti ancora più elevati.
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