Quali detrazioni e agevolazioni ci sono a disposizione di chi intende ristrutturare il bagno? Vediamo in cosa consistono e come ottenerle.
Ristrutturare un bagno è una scelta alla quale si ricorre per diversi motivi, sia per rendere più moderno l’ambiente sia per rifare impianti idraulici e sostituire parti di essi ormai obsoleti. Qualunque sia la motivazione si tratta certamente di una spesa non indifferente, che però può risultare meno onerosa se si ricorre alle detrazioni o alle agevolazioni previste nel 2022-2023.
Esistono infatti molte opportunità che interessano vari lavori inerenti alla zona bagno: dal bonus idrico al bonus ristrutturazione, dall’ecobonus al bonus mobili utile per gli arredi della stanza da bagno. Le agevolazioni per il bagno sono differenti nella misura percentuale a seconda del tipo di lavori che si effettuano. Scopriamole di seguito.
Per compensare le spese inerenti la sostituzione dei sanitari, dei soffioni doccia e dei rubinetti del bagno si può ricorrere al bonus idrico. Si tratta di un incentivo del valore di 1.000 euro che si può richiedere registrandosi sul sito del MITE (Ministero della Transizione Ecologica) www.mite.gov.it . Possono inoltrare la domanda i titolari di diritto di proprietà o di altri diritti reali su immobili esistenti e i titolari di diritti di godimento personali su unità immobiliari singole o su parti di edifici.
Nello specifico interessa i seguenti lavori di ristrutturazione del bagno:
Il bonus più completo per la ristrutturazione del bagno e per altre parti dell’edificio è senza dubbio il bonus ristrutturazioni edilizie che assicura la detrazione Irpef pari al 50% per spese fino a 96 mila euro. E’ valido per gli interventi di riqualificazione dell’edificio e comprende sia la manutenzione ordinaria che quella straordinaria.
I lavori per cui è possibile avere il bonus ristrutturazione per la ristrutturazione del bagno sono tanti: rifacimento degli impianti idrico, del gas, elettrico, condizionamento e riscaldamento; sostituzione di porte interne e/o aperture di finestre e nuove porte; costruzione di servizi igienici; interventi di efficientamento energetico; lavori per contenere l’inquinamento acustico; interventi per rimuovere le barriere architettoniche e interventi per la sicurezza domestica e la prevenzione contro eventuali atti illeciti di terzi.
Il bonus ristrutturazione bagno può essere richiesto dagli inquilini, dai comodatari, dai proprietari, dai nudi proprietari, da titolari di un diritto reale di godimento, da soci delle società semplici, da imprenditori individuali e da soci di cooperative. Se sono intestatari dei pagamenti e sostengono le spese degli interventi possono ottenere il bonus ristrutturazioni anche i componenti dell’unione civile, il coniuge separato al quale è stata assegnata la casa intestata all’altro coniuge, il convivente more uxorio e il familiare convivente del detentore o del possessore della casa in cui vengono eseguiti i lavori.
Un’altra agevolazione che può interessare chi sta per ristrutturare il bagno è l’ecobonus. A seconda del tipo di lavori che si faranno sono disponibili detrazioni diverse: se si cambiano gli infissi la percentuale è del 50% mentre per sostituire la caldaia la detrazione sale al 65%.
Tra gli interventi che danno diritto all’ecobonus ci sono anche l’installazione di impianti di climatizzazione con generatori di calore che funzionano a biomasse combustibili e la sostituzione dei boiler tradizionali con quelli a pompe di calore, più sostenibili ed efficienti. L’ecobonus contempla la cessione del credito, lo sconto in fattura o la detrazione delle spese inserite nella dichiarazione dei redditi.
Infine anche quando si ristruttura il bagno è possibile ricorrere al bonus mobili, sempre che si richieda congiuntamente il bonus ristrutturazioni. In questo caso l’incentivo consiste in una detrazione Irpef del 50% per comprare mobili e arredi il cui limite di spesa può arrivare ad un importo massimo di 10 mila euro.
Rientrano nel bonus mobili gli arredi ed anche gli elettrodomestici che vanno acquistati con strumenti di pagamento tracciabili. Per avere la prova della spesa sostenuta occorre sempre conservare fatture, scontrini e ricevute, che in caso di controlli fiscali successivi documentino e giustifichino l’acquisto.
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