La proliferazione di batteri che resistono agli antibiotici diventa sempre più capillare specialmente in Italia ma la notizia viene sistematicamente ignorata.
Diffondere selettivamente le notizie è sbagliato. I cittadini hanno diritto di conoscere la verità e quella detta da Andrea Mandelli, presidente Fofi, è allarmante.
Gli antibiotici hanno un unico obiettivo, combattere i batteri per contrastare le infezioni. Cosa accade qualora l’infezione dovesse avere la meglio? Il paziente muore. È ciò che sta accadendo in Italia anche se nessuno ne parla. Sono state registrate 15 mila morti all’anno a causa di infezioni ospedaliere da batteri resistenti. Si tratta della metà circa dei decessi totali secondo l’Edcc. Il presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani descrive un quadro ancora più allarmante, entro il 2050 i batteri resistenti agli antibiotici potrebbero divenire la prima causa di morte nel mondo superando infarti e ictus. L’ANSA ha riportato l’inquietante scenario del futuro che sarà scontato se non si metteranno in atto precisi comportamenti individuali e politiche mirate. Siamo dinanzi ad una pandemia silenziosa di cui non si fa parola. Cosa dobbiamo aspettare perché diventi un problema da affrontare? Che il numero di morti diventi eccessivo?
Una pandemia silenziosa sta prendendo il sopravvento e raggiungerà livelli eclatanti se non si dovesse intervenire subito. In primo luogo sarebbe necessario che le istituzioni sanitarie e i professionisti si impegnino su diversi fronti a partire dalla promozione di un uso razionale degli antibiotici, solo se realmente necessario. Spesso l’antibiotico viene assunto a scopo precauzionale, quando si hanno dubbi sulla malattia o sulla cura da seguire. Esagerando con l’assunzione, però, si aumenterà la capacità dei batteri di resistere agli attacchi fino a che nessuna medicina servirà più all’organismo.
Influenza o raffreddori – ma anche il Covid – curati con gli antibiotici sono frutto di una cattiva informazione che provoca solo danni alle persone. Gli antibiotici devono essere assunti, ribadiamo, solo se necessari. Sono uno strumento ottimale per combattere batteri e infezioni ma se utilizzato in maniera non corretta si trasformerà in un cavallo di Troia per il nostro organismo.
Si parla di antibiotico resistenza a causa di diversi batteri che incuranti della medicina assunta dal malato continuano a infettare l’organismo. La pandemia è registrata a livello globale ma è particolarmente presente in Italia. Questo perché gli italiani hanno l’abitudine di assumere antibiotici senza concrete motivazioni e, in più, scelgono medicinali di ultima scelta – come afferma Magrini, direttore generale dell’Aifa.
L’uso prudente, dunque, deve essere associato all’uso appropriato degli antibiotici. E la popolazione deve essere informata del pericolo e del giusto comportamento da seguire. Occorre fornire raccomandazioni sull’assunzione e sfatare falsi miti. Una terapia antibiotica, per esempio, può essere interrotta se non più necessaria. In conclusione, il silenzio deve finire e l’emergenza deve essere comunicata a gran voce.
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