Cos’è la pensione anticipata contributiva e quali differenze comporta tra uomini e donne? Approfondiamo questa forma di pensionamento che permette di lasciare il lavoro a 64 anni.
Andare in pensione prima dei 67 anni previsti dalla pensione di vecchiaia è il sogno di tanti lavoratori. Ecco un modo per realizzarlo.
Nel 2023 saranno attive alcune formule di pensionamento rese strutturali da precedenti riforme. In questo modo i lavoratori hanno la certezza di poter andare in pensione senza dover attendere le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2023. Tra le ipotesi – oltre alla ormai accertata proroga di Opzione Donna e dell’APE sociale – troviamo Quota 103 con l’uscita dal mondo del lavoro a 62 anni di età e 41 anni di contributi (ultimo piano al vaglio del Governo). Ma torniamo alle certezze ossia alla pensione di vecchiaia raggiungibile con 67 anni di età e 20 di contributi, alla pensione per i precoci ossia coloro che hanno maturato 12 mesi di contribuzione prima dei 19 anni e alla pensione anticipata contributiva. Quest’ultima richiede la soddisfazione di precisi requisiti. Scopriamo quali e se ci sono differenze tra uomini e donne.
Possono uscire dal mondo del lavoro con la pensione anticipata contributiva i lavoratori che compiono 64 anni, hanno alle spalle 20 anni di contribuzione effettivamente versata – volontaria, obbligatoria, da riscatto, ad eccezione degli accrediti figurativi – e hanno maturato un assegno pari almeno a 2,8 volte l’assegno sociale. Queste le condizioni per lasciare il lavoro prima dei 67 anni.
Altra condizione è essere lavoratori o lavoratrici assicurati INPS indipendentemente dall’essere dipendenti, autonomi o del pubblico impiego. In più, l’opzione è riservata a chi non ha raggiunto i requisiti di accesso alla pensione anticipata ordinaria e rientra nel sistema di calcolo puramente contributivo. Parliamo di coloro che hanno iniziato a versare i contributi dal 1° gennaio 1996, senza anzianità contributiva al 31 dicembre 1995. In caso di contributi versati prima del 1996 si potrà effettuare il cumulo con i contributi della Gestione Separata procedendo ugualmente con il calcolo contributivo.
Altri destinatari della pensione anticipata contributiva sono coloro che hanno anzianità contributiva sotto i 18 anni al 31 dicembre 1995 a condizione che abbiamo minimo 15 anni di contributi di cui 5 versati dopo il 31 dicembre 1995.
In conclusione non ci sono differenze tra uomini e donne nella richiesta della pensione anticipata contributiva così come accade, invece, in altre misure (Quota 41 che consente il pensionamento alle donne con 41 anni e dieci mesi di contributi e agli uomini con 42 anni e dieci mesi). Finiamo ricordando che in questa formula non sono previste finestre mobili. Ciò significa che al raggiungimento dei requisiti si inizierà subito a percepire l’assegno pensionistico.
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