L’Assegno Unico avrà importi più alti nel 2023, questo è quanto stabilito dalla Legge di Bilancio varata dal Governo Meloni. Scopriamo cosa cambierà.
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il Disegno di Legge sulla manovra fiscale. L’Italia è ora pronta alla ripartenza e tra gli interventi per le famiglie c’è l’incremento dell’Assegno Unico.
Le misure da applicare nel biennio 2023/2024 sono state definite nella Legge di Bilancio 2023. L’esecutivo si è concentrato principalmente sul sostegno alle famiglie contro l’inflazione e il caro bollette senza tralasciare altri interventi necessari alla nostra nazione. Una manovra definita “coraggiosa” che dà finalmente risposta a tante domande. Come andranno in pensione i lavoratori? Con Quota 103 ossia a 62 anni di età con 41 anni di contributi. Stipendi e pensioni aumenteranno? Sì, con il taglio del cuneo fiscale al 3% per redditi sotto i 20 mila euro e le pensioni minime alzate a 600 euro. E il Reddito di Cittadinanza? Sparirà gradualmente e si perderà al primo rifiuto di un’occupazione. Tante decisioni, dunque, attese da settimane compresa quella dell’aumento dell’Assegno Unico Universale con l’inserimento del quoziente familiare.
La Legge di Bilancio approvata dal Consiglio dei Ministri passerà ora al vaglio delle Camere. Se dovesse essere confermata, nel 2023 assisteremo ad un aumento del 50% dell’importo dell’Assegno Unico per il primo anno. Inoltre, riceveranno un ulteriore incremento del 50% le famiglie con tre figli o più a carico. Il testo della manovra non offre certezze risultando abbastanza ambiguo.
Ciò che è certo è che saranno stanziate risorse per 610 milioni di euro. Dovrebbe, poi essere aggiunta una maggiorazione rispetto a quelle attuali per la nascita del primo figlio. Secondo quanto compreso, dunque, per dodici mesi le somme minime erogate dovrebbero attestarsi sui 75 euro (50 attuali più 25 euro ossia il 50%) mentre quelle massime a 265,5 euro con un incremento di 87,5 euro. A queste cifre, poi, si potranno aggiungere le maggiorazioni.
Per calcolare l’importo dell’Assegno Unico nel 2023 si potrebbe dover tener conto del Quoziente familiare, uno strumento che favorirebbe le famiglie più numerose. Questo quoziente sostituirebbe l’ISEE attualmente richiesto per calcolare il valore della misura. Il conteggio, dunque, prenderebbe come riferimento i redditi familiari e il numero dei componenti del nucleo.
Ricordiamo, infine, che l’erogazione dell’Assegno Unico avverrà automaticamente nell’anno nuovo a condizione che l’ISEE non vari. Tale indicazione è stata recentemente comunicata dall’INPS e dovrebbe armonizzarsi anche con l’introduzione del Quoziente familiare. I dettagli verranno stabiliti nelle settimane a venire.
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