Togliere l’RdC a tutti i percettori che non hanno finito la scuola dell’obbligo. Questa la proposta del Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.
Il Reddito di Cittadinanza andrà abolito nel corso del nuovo anno ma ancora sono in fase di definizione le modalità del processo che porterà 660 mila percettori a dire addio alla misura.
Il Governo ha espresso chiaramente l’intenzione di modificare il Reddito di Cittadinanza escludendo dal sussidio numerosi beneficiari. Nella Legge di Bilancio 2023 si prevede il taglio a partire dal prossimo anno per poi arrivare all’abolizione per tutti dal 1° gennaio 2024. Quali cittadini saranno inizialmente coinvolti? In linea generale si è parlato di tutti coloro che possono lavorare ossia gli occupabili. I tempi di erogazione, poi, saranno ridotti da 18 a otto mesi e si perderà il diritto alla prestazione già al primo rifiuto di un’offerta di lavoro. Il ministro dell’Istruzione, poi, avanza un’ulteriore proposta. Togliere la misura a tutti coloro che non hanno terminato la scuola dell’obbligo.
In Italia 364.101 percettori di RdC hanno tra i 19 e i 18 anni e di questi 11.920 possiedono unicamente la licenza elementare oppure nessun titolo. Sono 128.710, invece, i percettori con licenza media. Secondo il ministro Valditara questi numeri descrivono un quadro allarmante in termini di istruzione e preparazione per il mondo del lavoro. La scuola dell’obbligo deve essere terminata per poter avere accesso al Reddito di Cittadinanza così come chi ha già i titoli di scuola superiore di primo grado dovrà frequentare corsi di formazione qualora risulti ancora inoccupato.
Il “merito” rappresenta un indirizzo politico preciso del Governo Meloni – afferma il Ministro – e di conseguenza bisogna impedire che un ragazzo preferisca prendere il Reddito di Cittadinanza piuttosto che studiare. La formazione è fondamentale per costruire un progetto di vita ma l’RdC non consente di apprendere questa nozione base. Il reddito non può e non deve – continua Valditara – essere associato ad una illegalità come il mancato assolvimento dell’obbligo scolastico.
Il pensiero che un giovane con tutto il futuro davanti accetti un sostegno dallo Stato invece di lavorare o investire nello studio è totalmente inaccettabile. Il riferimento non è solamente a chi non presenta titoli ma anche a chi ha conseguito il diploma di scuola secondaria di secondo grado ma non si impegna a trovare un’occupazione perché “tanto c’è il Reddito di Cittadinanza”.
L’idea dell’erogazione mensile di una ricarica in denaro per chi non mostra interesse a far valere i propri talenti è economicamente e culturalmente insostenibile. Il ministro Valditara afferma che è necessario responsabilizzare molti percettori di RdC in modo tale che possano meritare una posizione nel mondo. A chi afferma che togliere il sussidio è disumano, il Ministro risponde dicendo che è la vera disumanità consiste nel permettere a chi si trova nel limbo dell’illegalità di ricevere aiuti economici, un “premio” per il proprio cattivo operato. È disumano non insegnare ai giovani di poter contare sulle proprie forze e non spronarli a far uscire i propri talenti credendo in sé stessi e in un futuro migliore.
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