Arrivano una serie di bonus per le aziende che assumono o stabilizzano giovani, donne o percettori del reddito di cittadinanza.
Ecco di cosa si tratta e quali vantaggi avranno le aziende che dovessero decidere di assumere lavoratori che rientrano in una di queste categorie.
Il 29 dicembre scorso è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025”. Tra le altre cose ha previsto diversi interventi pensati per il mondo del lavoro, approvati con l’ultima manovra di bilancio. Si tratta di una serie di bonus che, sommati tra loro, potranno portare a vantaggi per le aziende che assumono giovani, donne svantaggiate, e beneficiari del reddito di cittadinanza.
I vantaggi consistono in sconti contributivi fino a 8 mila euro all’anno. Stando ai calcoli fatti dalla Fondazione studi dei consulenti del Lavoro su richiesta del Sole24Ore, il risparmio per le aziende potrebbe oscillare tra i 400 e i 600 euro al mese.
Vediamo quali sono questi interventi per agevolare le assunzioni. Va detto che non si tratta di novità del governo Meloni, ma di agevolazioni già esistenti ritoccate dall’ultima manovra di bilancio che ha innalzato da 6 mila a 8 euro all’anno il tetto massimo degli sgravi contributivi per i datori di lavori che assumono giovani, donne e titolari del Rdc.
Bonus under 36
In pratica, per quel che concerne i giovani (intesi come under 36) l’azienda sarà esonerata dal versare il 100% dei contributi (fino a un tetto di 8 mila euro e per un periodo massimo di 36 mesi, che diventano 48 al Sud) assumendo a tempo indeterminato o trasformando in contratto a tempo indeterminato un contratto a termine.
Un bonus di cui le aziende potranno usufruire per un periodo che comprende tutto il 2023 (1° gennaio – 31 dicembre). La misura non si può cumulare ad altri esoneri contributivi e dovrà avere il via libera da Bruxelles.
Bonus donne
Stesso discorso quanto a tetto di esonero (8 mila euro) anche per le lavoratrici donne in condizioni svantaggiate. In questa categoria rientrano le lavoratrici disoccupate da almeno 24 mesi (12 per quelle che hanno almeno 50 anni) o quelle che negli ultimi sei mei non hanno avuto una retribuzione stabile e che risiedono in una regione del Mezzogiorno.
L’agevolazione fiscale va anche alle aziende che assumono o stabilizzano quelle professioni dove c’è una forte disparità occupazionale di genere. Lo sconto per le aziende dura 12 mesi per i contratti a termine e 18 mesi per quelli a tempo indeterminato e per le stabilizzazioni. Anche qui servirà il semaforo verde da parte dell’Unione europea.
Bonus per chi assume percettori di reddito di cittadinanza
Sempre 8 mila euro l’esonero contributivo anche per le aziende che assumono i percettori di reddito di cittadinanza.
Inoltre è stato introdotto, solo per il 2023, un bonus una tantum per i dipendenti pubblici. Un bonus da corrispondere per tredici mensilità e pari all’1,5% dello stipendio. Ma avrà effetto soltanto ai fini del trattamento di quiescenza.