Bollo auto, quando si paga il primo dopo l’acquisto dei veicolo: l’errore da evitare

Quando si paga il primo bollo auto dopo aver acquistato il veicolo: molti non lo sanno e posso cadere in errore, ecco cosa c’è da sapere

Sono in tanti a chiedersi quando si paga il primo bollo auto a seguito dell’acquisto del veicolo, si tratta di un interrogativo che appartiene a molti e che è bene approfondire onde evitare di cadere in errore. La normativa italiana dà una risposta chiara rispetto a tale punto e non soltanto.

bollo auto quando si paga
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Pur con le migliori intenzioni, potrebbe capitare di cadere in errore e di infrangere la legge. È bene dunque eliminare ogni dubbio e comprendere al meglio le tempistiche circa il pagamento del primo bollo auto successivamente all’acquisto.

Quando si parla della tassa, moltissimi proprietari devono pagare alla Regione di Competenza. Oppure all’Agenzia delle Entrate – Riscossione. Però non si tratta di una regola in assoluto, dal momento che vi sono alcuni eccezioni che le autorità competenti in merito prevedono.

Le amministrazioni regionali possono disciplinare il tema in oggetto secondo quanto meglio credono. Pur nei limiti che vi sono da parte del normatore nazionale. Ad esempio vi è la possibilità di andare a stabilire le categorie dei messi per cui vi è l’esenzione.

Altro elemento centrale della questione si lega alla prescrizione. L’ente che si occupa della riscossione ha tempo sino al 3° anno che segue la data del mancato saldo. Tranne nel caso della Regione del Piemonte. In tal caso infatti sono 5 gli anni, pur però, va sottolineato, in merito circolano tesi contrastanti. E in tal senso è bene approfondire e rivolgersi agli esperti del campo.

Provvedimenti specifici stabiliti tesi alla proroga della prescrizione e la decadenza vengono ad ogni modo respinti dalla Corte Costituzionale. Quest’ultima, mediante una sentenza, ha gettato chiarezza in modo definitivo sull’aspetto.

Tempistica pagamento primo bollo

Anche rispetto a tale punto, dunque il pagamento del primo bollo, vi sono differenze a seconda dei territori. Quasi tutte le Regioni vanno ad applicare lo stesso termine. Vi sono però tuttavia delle eccezioni di cui bisogna sapere.

La tassa va pagata dal momento che si è proprietari del veicolo, registrato al PRA. È un dovere tassativo che viene sancito da parte del legislatore,. Pene sanzioni pecuniarie e provvedimenti di tipo amministrativo. Rettare la violazione porta anche al diritto di porre in essere il fermo amministrativo. Così come la cancellazione del veicolo dal Pubblico Registro Automobilistico.

Altresì bisogna sapere che via via che trascorre il tempo, crescono gli interessi di mora. Quest’ultimi possono arrivare in taluni casi anche a trasformare un iniziale piccolo importo in uno molto cospicuo.

Per tali ragioni è bene ed opportuno non tardare e non rimandare, ma occuparsi del pagamento dovuto entro i termini stabiliti secondo legge.

Quando si paga il primo bollo auto

Il tema che si lega in generale all’economia desta sempre grande attenzione, come ad esempio nel caso della pace fiscale: come sapere se una cartella esattoriale rientra nella rottamazione? Qui i dettagli.

Tornando al punto in oggetto, circa dunque quando si paga il primo bollo auto, la normativa che solitamente si applica dalle Regione è chiara.

Entro il medesimo mese di immatricolazione, tranne nel caso in cui quest’ultima non abbia avuto luogo negli ultimi 10 giorni dello stesso mese. Per meglio spiegare, si possono fare alcuni esempi per chiarirsi le idee.

Per ipotesi, qualora vi sia stata ad esempio l’immatricolazione al quindici novembre, bisognerà versare la tassa entro il trenta di novembre. Nel caso in cui invece l’immatricolazione avesse avuto luogo il 25 novembre, il pagamento si dovrà assolvere entro il 31.12.

Il punto, in virtù della legislazione, dovrebbe esser sufficiente chiaro e non aver bisogno di atre spiegazione. Ad ogni modo, onde evitare eventuali equivoci, si possono fare anche altri esempi. Qualora vi sia stata una immatricolazione al dieci di dicembre, la tassa andrebbe pagata entro il 31 dicembre.

Se il giorno dell’immatricolazione fosse invece il 22. 12, il termine ultimo per il pagamento del bollo passerebbe al giorno conclusivo del mese a seguire, e dunque il 31.01, per l’appunto. In tutti i casi, l’accordo stipulato avrà valore al di là dell’esatta data di sottoscrizione. Da tale punto di vista, che avvenga all’inizio o alla fine del mese, nulla varia.

Alcuni dettagli sul rinnovo, interessi, sanzioni e cartella esattoriale

Dunque, anche nel caso del pagamento della tassa il giorno finale del mese, si pensi al trenta novembre, ad ogni modo bisognerà pagarlo nella sua interezza. Il rinnovo ha validità per dodici mesi, vi sarà copertura sino a 31 ottobre.

E proprio per quel che concerne il rinnovo, questo and fatto entro l’ultimo giorno del mese successivo. Quindi al fine di rispettare quanto previsto dal legislatore, bisognerà fare la proroga entro il 30 novembre.

I trasgressori si espongono a sanzioni piuttosto elevate sin dall’inizio. A maggior ragione poi, nel caso di eventuali rimandi sino al momento della maturazione degli interessi di mora.

Regolarizzare la propria posizione entro il quattordicesimo giorno successivo alla soglia di tolleranza va a comportare una sanzione dello 0,1% per ogni giorno di ritardo. Via via l’importo cresce, sino a giungere al 3.75% nel lasso di tempo che va tra il novantesimo giorno ed un anno.

Successivamente va ad applicarsi il trenta per cento in aggiunta ad uno dello 0.5% per ogni giorno di ritardo. A seguire, la Regione oppure l’AdE -Riscossione, mandano la cartella esattoriale. C’è tempo sino a sessanta giorni per estinguere il proprio debito. Oppure per la presentazione dell’opposizione alla Commissione tributaria provinciale.

Qualora la decisione assumesse carattere definitivo, allora oltre alla multa, possono esservi altre sanzioni amministrative. Nel dettaglio, vi è la possibilità di scelta per gli organi incaricati,  circa il pignoramento del bene, o il fermo amministrativo del mezzo.

Qualora si andasse ad optare per il fermo amministrativo, tassativo è il preavviso di trenta giorni. Questa tempistica si lega al consentire alla presone in questione di estinguere il debito. Oppure circo la presentazione della richiesta di rateazione.

Non è possibile applicare il fermo qualora il mezzo serva per svolgere attività di impresa. In questa casistica però dev’essere ammortizzabile. Il pignoramento o il fermo amministrativo si sommano a multa e inerenti oneri.

Nel momento in cui per 3 anni consecutivi si ripetesse il mancato pagamento del bollo auto, si potrebbe anche andare incontro alla radiazione al PRA. Da ora in poi è vietata la circolazione su strada. Tranne nel caso della re-immatricolazione e pagamento di una cospicua sanzione.

Bollo auto quando si paga: come pagarlo

Onde evitare ogni possibile sanzione, occorre affrontare la spesa della tassa di proprietà dopo la registrazione al PRA. Avendo compreso quando pagare il primo bollo, altro aspetto importante e il modo in cui pagarlo. Tenendo presenti le varie novità dal punto di vista tecnologico, vi è modo di poter impiegare diversi strumenti. Dunque si va dalle soluzioni standard sino a quelli maggiormente recenti.

Sul proprio portale ufficiale Automobil Club d’Itala, vi è un servizio online medie cui fare il pagamento attraverso PagoPa. Si richiede l’accesso con SPID, CIE, CNS. Per quanto attiene il residente straniero, questi può fare accesso attraverso la digitazione delle credenziali personali. (eID).

Quando si parla di delegazioni ACI si fa riferimento ad aziende private con competenza nell’ambito economico – aziendale. Mediante accordi fatti con ACI, danno la possibilità di poter accedere ad un servizio di consulenza personalizzato. Chi non avesse molta dimestichezza, magari trovandosi alle prime armi, potrebbe considerare tale opzione valida. Tramite le competenze, sarà data tutta l’assistenza in merito e necessaria.

Vi è poi Mooney, frutto dell’unione fra Banca 5 – Gruppo Intesa San Paolo e SisalPay. Si tratta di un’ottima opzione, che vede la fusione di off e online. Rilevanti garanzie si legano poi a Poste Italiane. Quest’ultima mediante il proprio portale, consente di mettersi in regola. E l’utente può usufruire anche dei servizi inerenti le app BancoPosta o PostePay.

Qualora si preferisse andare in un centro fisco, tale possibilità si lega ai punti vendita Lottomatica e altre agenzie di pratiche auto presenti nel Paese. Anche in tal caso si tratta di competenze specializzate, quindi anche quest’ultima rappresenta un’ottima scelta per chi fosse maggiormente inesperto.

In conclusione, altre chances si legano all’home banking e alle diverse applicazioni che consentono tali operazioni, anche circa il rinnovo del bollo.

Questi alcuni dettagli in generale sul tema. È ad ogni modo opportuno che ciascuno approfondisca e si informi anche presso esperti competenti del campo per saperne maggiormente e comprendere al meglio tutti gli aspetti importanti al riguardo.


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