Investire in oro oggi è ancora conveniente? La sintesi e le nuove prospettive

Tutte le informazioni necessarie per conoscere il contesto dell’ultimo anno e ciò che può accadere nel prossimo futuro sulle quotazioni dell’oro.

Osservando il prezzo dell’oro nel 2022 è rimasto praticamente invariato con una leggera perdita di circa 5 dollari; in realtà nell’ultimo anno la variazione è stata di 450 dollari prima di tornare al punto di partenza.

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Economiablog

L’oro ha registrato un ribasso massimo dell’11,3%, si tratta di una percentuale da ponderare prima di decidere che l’oro è un investimento sicuro per il vostro stile di trading.

Nessuno conosce quale variazione possono avere i titoli scambiati in borsa: il ragionamento vale anche per i beni più conosciuti e storicizzati come l’oro. Una volta la corsa all’oro avveniva presso le zone minerarie e in territori inesplorati dove il metallo prezioso era relativamente comune tra le popolazioni. Oggi la dinamica converge sui contratti derivati, su cui converge la domanda del metallo a livello globale.

Quali sono oggi le dinamiche da valutare prima di decidere se è il caso di investire sull’oro nel 2023?

Mentre l’oro ha chiuso il 2022 con una perdita dello 0,3% l’indice S&P ha avuto una perdita del 18,1% mentre il Bitcoin del 64,3%. Si direbbe da questi numeri che il bene rifugio per eccellenza ha fatto il suo dovere proteggendo il portafoglio in relazione al crollo devastante di altri asset. Così non è tuttavia se si considera l’inflazione che ha comunque decurtato il valore dei portafogli di circa il 10%.

Nonostante un 2022 docile, gli ultimi 14 anni sui mercati azionari sono stati straordinari per gli investitori, soprattutto sul mercato USA. Ciò è dovuto in parte al lungo ciclo espansivo tra il 2009 e il 2020, supportato dalle politiche delle banche centrali.

Mai nella storia i tassi di interesse sono stati così bassi, lo 0% negli Stati Uniti e addirittura negativi in Europa e Giappone. Oggi gli investitori hanno quasi dimenticato quelle circostanze favorevoli; sono concentrati sugli effetti dell’inflazione e dei tassi di interesse. Ci si domanda se l’oro possa rappresentare anche quest’anno un asset su cui investire.

Gli investitori sperano che una prospettiva di inazione più favorevole possa convincere le banche centrali a rivedere le decisioni in termini di politica monetaria. A questo va aggiunto l’esito della guerra in Ucraina; entrambi i fattori sono elementi favorevoli per la volatilità dell’oro.

Cosa è accaduto sull’oro durante le ultime recessioni anticipate dal calo degli utili delle società quotate

Il rallentamento dell’economia e i timori di recessione sono stati fattori importanti per i mercati nel 2022 e continueranno ad esserlo anche quest’anno. La crescita degli utili negli Stati Uniti ha già iniziato a rallentare, seguendo questa tendenza si può capire quali saranno gli effetti sull’oro.

Dall’inizio del 2000 si sono verificate tre recessioni degli utili: lo scoppio della bolla delle aziende di internet nel 2000, la crisi finanziaria globale del 2008 e la pandemia COVID-19.

Dal mese in cui la crescita degli utili è diventata negativa al mese in cui il mercato azionario ha toccato il fondo, l’S&P 500 è sceso del 33,4% e del 29,4% rispettivamente durante le ultime due crisi. Ciò non significa che la storia si ripeterà necessariamente uguale ma le statistiche ci possono dare un indicazione di massima sugli effetti che il crollo delle borse possono dare a una nuova corsa all’oro.

Ognuna delle 10 precedenti recessioni economiche negli USA è stata accompagnata da una recessione degli utili. Le ultime due recessioni hanno causato una variazione positiva dell’oro rispettivamente di circa il 40 e il 25%.

Durante la maggior parte del 2021, l’oro è stato scambiato in un intervallo medio di valori di 1.800 dollari. Nel marzo 2022, dopo l’inizio dei bombardamenti russi sull’Ucraina, l’oro ha testato i massimi storici a 2.070 dollari l’oncia. La guerra in Ucraina è perciò il secondo più importante fattore per la volatilità del metallo prezioso. Il conflitto è un catalizzatore positivo temporaneo le quotazioni dell’oro subiscono un grande influsso anche dalla forza del dollaro.

La guerra in Ucraina e la forza del dollaro USA

L’economia Usa rappresenta uno dei fattori primari che guida il mercato finanziario e l’oro anche nel 2023. Il rischio è notevole; a novembre il deficit federale mensile del Paese ha raggiunto la cifra record di 249 miliardi di dollari, mentre a dicembre Biden ha firmato un piano di spesa da 1.650 miliardi di dollari con un deficit accumulato pari al 124% del PIL.

Nonostante questo, l’aumento dei tassi e la relativa forza dell’economia USA hanno contribuito all’inarrestabile forza del dollaro. La valuta statunitense che ha raggiunto a settembre i massimi storici degli ultimi vent’anni ha una correlazione inversa con l’oro. La corsa del mercato rialzista del dollaro potrebbe comunque avere vita breve, considerando l’andamento dei Titoli di Stato USA che segnalando l’avversione al rischio in calo rispetto ai picchi di ottobre.

Un ulteriore fattore da considerare a supporto o detrimento della forza del trend dell’oro, sebbene più indiretto rispetto a quelli precedenti è la domanda di oro fisico.

La domanda di oro fisico e le società impegnate nell’estrazione mineraria

Nell’ultimo anno i prezzi dell’oro hanno trovato sostegno nella domanda fisica di alcuni grandi economie. Nel terzo trimestre 2022 alcune banche centrali hanno acquistato oro a mani basse: tra le più esposte Uzbekistan, Qatar e India. Oltre a questo, la domanda di lingotti e monete degli acquirenti e investitori privati è stata forte negli Stati Uniti e in Germania.

Le altre variabili indirette da considerare per capire quale sarà il futuro del trend dell’oro nel 2023 sono: i costi di estrazione delle società aurifere e gli effetti delle sanzioni occidentali alla Russia sul dollaro.

L’aumento dei costi per le società estrattive sono osservabili sugli indici più rappresentativi come GDMNTR e MVGDXJ; sono panieri di società quotate impegnate nel settore che hanno registrato nel 2022 un ribasso massimo rispettivamente del 30,9% e del 37,0%. Il calo delle perdite compensato nell’anno ha chiuso con una riduzione del valore rispettivamente dell’8,6% e del 14,3%. Cosa significa tutto ciò?

L’aumento dei costi fissi per l’estrazione dovuto all’incremento dei prezzi dei beni energetici unito al calo dei prezzi dell’oro, ha reso alcune società non più profittevoli. Per il prezzo dell’oro questo significa una correlazione diretta con l’aumento dei prezzi di materie prime come il petrolio. Al tempo stesso un aumento del prezzo del petrolio è da mettere in relazione agli effetti sull’aumento dell’inflazione, altro fattore di stimolo per i prezzi del metallo prezioso.

Mentre sembra che la competizione tra Bitcoin e oro sia terminata, l’oro fisico costituisce ancora l’alternativa valutaria oltre che al dollaro, alle valute rifugio. In particolare, la riluttanza ad affidarsi al dollaro americano per le riserve di valuta delle banche centrali nel 2022 è aumentata a seguito delle sanzioni occidentali contro la Russia.

Molte nazioni temono che le sanzioni possano essere usate molto più efficacemente e per motivi meno gravi contro di detiene una parte delle sue riserve in dollari. Il mondo si fida oggi molto meno degli Stati uniti e c’è una generale tendenza a liberarsi della valuta diversificando con euro e yuan cinese.


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