Si continua a mantenere la prudenza sugli investimenti nel reddito fisso. Per questo diverse società hanno effettuato importanti emissioni di obbligazioni con rendimenti sempre maggiori.
È una fase di mercato dal quale la Fed e la Bce continuano a mantenere alta la tensione; è in particolare l’ultima di queste che è in grado di influire sulle obbligazioni in Ue.
Gli ultimi commenti e le dichiarazioni dei vari esponenti del board della BCE hanno aumentato le aspettative d’interventi incisivi, con un rialzo dello 0,5% dei tassi di interesse nella prossima riunione di febbraio. Negli ultimi giorni le dichiarazioni hanno acuito lo spread tra BTP e Bund e acceso l’interesse verso un portafoglio di obbligazioni più diversificato possibile.
Prima delle mosse previste per febbraio e marzo ci sono nuove obbligazioni corporate da tenere in considerazione per avere un portafoglio in grado di compensare la volatilità sui Titoli di Stato. A gennaio il protagonista del mercato delle emissioni societarie è stato il bond Eni, con ordini che hanno segnato un record storico, superando i dieci miliardi di euro.
La cedola iniziale confermata al 4.30% salirà al 4.39% nel caso in cui anche solo uno dei due obiettivi di sostenibilità ambientale che hanno giustificato le emissioni non fossero raggiunti. Eni ha perciò raddoppiato a due miliardi di euro il controvalore dell’emissione. Il bond Eni scade il 10 febbraio 2028 e ha codice isin IT0005521171.
Nuove obbligazioni; non solo Eni ma persino l’OPEC
Tra altre società energetiche in ambito internazionale che hanno recentemente emesso delle obbligazioni ci sono: Ecopetrol e addirittura il Fondo Internazionale per lo Sviluppo dell’OPEC.
Ecopetrol è compagnia petrolifera colombiana che ha collocato un bond in dollari a dieci anni. Il Titolo con codice Isin US279158AS81 scadrà il 13 gennaio 2033 e stacca una cedola semestrale per un interesse complessivo dell’8,875% all’anno.
Il Fondo Internazionale per lo Sviluppo dell’OPEC reduce dalla sua prima emissione in 47 anni di storia ha raccolto un miliardo di dollari con un’obbligazione sostenibile. Di durata triennale con una cedola annuale lorda fissa del 4,50%.
Un’altra società sicuramente meno prestigiosa e in linea con le tendenze positive degli anni a venire è Telecom Italia ricorsa al mercato obbligazionario per finanziare il debito a breve termine.
Il rendimento dell’obbligazione Telecom aumenta di oltre il 300% in un anno
La società di telecomunicazione ha emesso un obbligazione in euro di cinque anni per un ammontare di 850 milioni e rendimento finale fissato a 6.875%. Si tratta di un obbligazione che è per il suo taglio minimo di 100 mila euro risulta difficilmente accessibile ai trader retail. Nonostante questo, la circostanza è favorevole per rimanere in attesa di altri titoli analoghi che durante il 2023 sorprenderanno gli investitori. Basti pensare che a gennaio 2021 Telecom aveva emesso un titolo simile con durata di otto anni e un rendimento che impallidisce rispetto a quello attuale e pari 1,7%.
Dopo Eni, Telecom ma anche Pirelli e Banco Bpm hanno emesso titoli obbligazionari con legati ad obiettivi sostenibili. L’ultima società nel vasto paniere di aziende pronte a ridurre il loro impatto ambientale c’è anche Acea. La multiutility romana ha collocato un prestito obbligazionario con durata otto anni raccogliendo circa 1.75 miliardi di euro.
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L’obbligazione verde di Acea ha codice Isin XS2579284469 e paga una cedola annua lorda di 3.875%. Anche in questo caso si tratta di un’obbligazione con un lotto minimo di 100 mila euro simile a quella di Autostrade. L’operatore autostradale, proprietà di Benetton ha lanciato un titolo a otto anni da 750 milioni di euro con ordini pari a otto volte l’ammontare emesso. Il Titolo che scade il 24 gennaio 2031 ha una cedola pari a 4,75%.
Sempre nello stesso settore ma oltralpe Electricite de France, la maggiore azienda di energia elettrica in Francia, ha collocato un’obbligazione la cui emissione avverrà in quattro tranche. Si tratta di titoli della durata di nove, 11, 12 e 30 anni. Il rendimento verrà stabilito in base alle richieste in euro per le prime due tranche e in sterline per le restanti due.