È opportuno non sottovalutare gli imprevisti sul nostro denaro, destinato o meno a uno o più investimenti, quando deve superare gli aspetti più impattanti sul reddito.
Assicurarsi una adeguata copertura finanziaria, che ci aiuti nei momenti difficili, può non essere un obbiettivo facile: ecco come pianificarla considerando emergenze, figli e debiti.
Giustamente le complessità aumentano con l’aumentare del patrimonio. Non solo investimenti, ma anche polizze assicurative, fondi pensione, eredità entreranno a far parte del nostro presente e futuro. È importante assicurarsi di sapere affrontare tutto in autonomia.
La famiglia è un impegno che deve conciliare tempo e risorse disponibili. Sarà importante pianificare le spese per gli eventi più prevedibili; eventualmente cominciare a mettere da parte qualcosa per futuro dei figli: due esempi su tutti l’università e la patente di guida o la prima automobile sono tra le spese maggiori quando i figli diventano maggiorenni.
Superata la fase di accumulo e raggiunto il capitale utile a investire è importante impostare delle scadenze possibilmente per archiviare eventuali debiti. Bisogna mettere ordine tra il capitale che si vuole fare maturare e la nostra necessità di averlo a disposizione per eventuali pagamenti.
Nello specifico non si tratta delle rate del mutuo o dell’auto, ma di quei prestiti personali e carte di credito dai costi risibili che comodità e indulgenza preferiamo non chiudere per erodere il capitale. È importante invece chiudere ogni impegno che in termini di debiti può rivelarsi in situazioni impreviste un ostacolo su futuri rendimenti.
Quando il nostro capitale è messo a frutto in un investimento è importante pianificare con sicurezza il reddito disponibile, anche ad affrontare eventuali emergenze.
Se non conosciamo i rudimenti di base della finanza e tendiamo a perdere il controllo è opportuna la consulenza finanziaria; questo almeno per avere indicazioni generali e conoscere i rischi e le opportunità del presente e del prossimo futuro.
In maniera più economica è possibile prendere spunto da questo articolo e approfondire quelli che saranno le dinamiche in grado di creare le prossime emergenze, evitando facile ottimismo e incurabile pessimismo.
Se è impossibile quantificare a priori i costi delle emergenze, è comunque possibile farsi un’idea di quegli eventi che nel prossimo futuro possono coinvolgere il nostro stile di vita.
Far vincere la guerra all’Ucraina; ecco la sintesi che dovrebbe guidare la nostra attenzione e di conseguenza farci capire i rischi su investimenti, capitale e debiti. È dallo scorso maggio che l’Ue parla del problema degli arsenali che si svuotano, ma non è ancora riuscita a mobilitare l’industria bellica per la produzione sia delle armi pesanti, sia delle munizioni sempre più necessarie e scarse.
Al momento la situazione rimane in bilico; è importante fare attenzione all’esplosione a rischio su eventuali investimenti: nel comparto energetico, automobilistico e sulle materie prime più volatili.
Una serie di circostanze tutte correlate alla guerra in Ucraina minano quest’anno la crescita economica. Ma la vittoria dell’Ucraina non è il solo evento nell’orizzonte di significato che dobbiamo considerare per includere gli eventuali imprevisti sul fronte economico.
Von der Leyen nel suo discorso al Forum economico mondiale di Davos e al Parlamento europeo si è mostrata preoccupata per le imprese europee a causa delle politiche di sovvenzioni degli Stati Uniti. Queste sono in grado di creare una delocalizzazione massiccia per via di incentivi fiscali e investimenti fortemente concorrenziali rispetto allo spazio economico europeo.
La presidente della Commissione si è limitata a dire che ci sarà una “soluzione ponte” per aiutare i paesi senza spazio fiscale, prima dell’eventuale nascita di un Fondo per la sovranità europea.
Sulle soluzioni possibili la Commissione illustrerà le sue idee in vista del Consiglio europeo del 9 e 10 febbraio. Ci sarà almeno un documento che delinea quali settori sono a rischio a causa dell’IRA e a quali imprese andrebbero, in caso di crisi, gli aiuti di Stato.
Il nuovo piano industriale di von der Leyen è “piano industriale Green deal” e comprende permessi più rapidi, incentivi fiscali e fondi addizionali.
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