Desta attenzione in Francia il bonus riparazione: ecco come funziona, perché è importante e quali sono gli importanti vantaggi ad esso legati in termini di riuso e risparmio
Sul tema riuso e risparmio, prende il via in Francia il bonus riparazione che consente uno sconto in fattura all’incirca del venti pe cento del costo mio legato aduna riparazione. Tutti i dettagli, la convenienza, lo scopo e il motivo per cui è importante.
L’obiettivo che si lega a tale misura in Francia si lega alla promozione per la cittadinanza della politica del riutilizzo invece di comprare nuovi dispositivi e gettar via quelli magari con danni ma ancora funzionanti. Si va a contrastare l’obsolescenza programmata, promuovendo il riuso e la riparazione.
Nel dettaglio, a proposito di elettrodomestici e prodotti tecnologici. Infatti, qualora tutti imparassero a riutilizzare, anzitutto si risparmierebbe, ma ciò rappresenterebbe anche un gesto importante nei confronti dell’ambiente, andando a limitare la produzione della spazzatura.
Inoltre, taluni rifiuti, e si pensi alle componenti di tipo elettronico, talvolta risultano essere dannosi. Questo, lo scopo di tale misura che consentirà uno sconto in fattura del 20% circa il costo medio per una riparazione.
Come funziona il bonus riparazione in Francia e requisiti
A proposito di tecnologia e dispositivi, una questione spesso presente si lega alla autonomia della batteria: qui per scoprire come farla durare di più,
Al fine di aver accesso allo sconto, dovrà essere un tecnico certificato da Ecosystem e Ecologic a fare la riparazione. Ovvero due eco-organizzazione che gestiscono il fondo in questione. Limiti vi sono anche in merito ai prodotti accettati. Per ora, gli incentivi al riuso si legano solo a strumenti elettronici ed elettrici inerenti una determinata sottocategoria indicata. Si può consultare online.
Vi è anche un limite massimo di contributo fisso in merito alla riparazione per ogni prodotto. Per esempio, si va da venticinque euro (lavatrice) a trenta (televisore). Quarantacinque (pc). Circa i costi della riparazione, per le due eco-organizzazioni dovranno esser compresi tra centocinquanta e centottanta euro.
Lo scopo dichiarato è quello di portar fuori il Paese da una società “completamente usa e getta” ad una “totalmente riutilizzabile“, spiegò Poirson, ex segretaria di Stato. L’obiettivo infatti è la diminuzione incisiva della tendenza a lasciar i prodotti con danni che si potrebbero riparare, e che vengono invece cambiati al sorgere della prima problematica. Talvolta ciò si lega ai costi della riparazione eccessivi, al confronto magari della performance migliori di un dispositivo nuovo.
Riuso e risparmio: Francia, alcuni dati
I numeri parlano chiaro. Soltanto il trentasei per cento dei francesi opta per una seconda vita dei dispositivi. La riparazione di strumenti elettrici ed elettronici si ferma al dieci per cento. In molti casi si sceglie di comprare di nuovi, se il costo della riparazione è maggiore del trenta per cento del valore commerciale del proprio dispositivo.
È su tale elemento che si concentra la misura. Al fine del successo della stessa, si punta ad allargare la copertura dei centri di riparazione. Come anche rispetto ai tecnici disponibili. Un discorso che riguarderà anche i generi di prodotti interessati, stando ad Ecosysistem. Si spiega che il fondo riparazione dovrebbe aumentare via via, passando da trentuno generi di prodotti a sessantotto nel 2025.
In tal modo andrebbe ad aumentare pure la rete, considerando che per tale genere di prodotti vi sono sul territorio della nazionale all’incirca ventimila punti di riparazione certificati. Non si possono ancora stilare bilanci, una prima valutazione si prevede di farla nel mese di marzo. La speranza è che i numeri siano incoraggianti, con l’auspicio che possa essere un primo passo in direzione di una utile politica del riuso.