Sorprende l’idea che si lega ad una azienda di Vicenza, per quella che sembrerebbe essere una tegola romana ma che in realtà è un pannello fotovoltaico
Per quale preciso motivo quella che sembra essere una tegola romana ma che funge da pannello fotovoltaico può essere una importante opzione in relazione al patrimonio edilizio. Tutti i dettagli e gli aspetti da sapere a seguire.
Il tema delle energie rinnovabili è sempre di grande attenzione e risulta essere particolarmente rilevante per plurimi e svariati motivi. Nella fattispecie in tal caso il punto in questione riguarda le tegole romane che però fungono da pannello fotovoltaico. Si tratta di una possibile opzione da legare al patrimonio edilizio storico d’Italia. L’invenzione si lega ad una azienda di Vicenza
Tra le problematiche maggiori inerenti le energie rinnovabili in relazione al fotovoltaico infatti vi è di certo la collocazione dei pannelli all’interno dei centri storici. O, altresì, nei passaggi dove comunque questi potrebbero andare a rappresentare elementi esterni al contesto del passaggio stesso.
Non si tratta soltanto di spazio, ma il discorso riguarda anche l’aspetto dell’impatto visivo. A maggior ragione quando si parla di edifici storici che di certo non mancano all’Italia. Ve ne sono tantissimi, ed in presenza di un vincolo paesaggistico circa uno specifico edificio, come lo si può rendere autosufficiente dal punto di vista energetico pur non andando a intaccare l’aspetto di quest’ultimo?
Pannello fotovoltaico e tegole romane: ecco una possibile opzioni per il patrimonio edilizio
La questione energie rinnovabili desta dunque sempre grande attenzione, e in tal senso si pensi alle celle solari: tema importante, rilevante risparmio e grande efficacia raggiunta, qui tutti gli aspetti da approfondire.
Strettamente in merito al tema in oggetto, una soluzione alla domanda soap posta potrebbe legarsi ad una soluzione, possibile, arrivata da parte di una azienda di Vicenza. Si tratta di Dyaqua, la quale considera di esser riuscita a trovare il giusto compromesso.
La suddetta azienda Dyaqua, infatti, ha inventato una tegola romana, il cui funzionamento però si lega al pannello fotovoltaico. L’elemento in questione si presenta come una classica e normale tegola in cotto. Tuttavia, quest’ultima è ricoperta da una pellicola fotovoltaica. A propria volta, vi è un’altra copertura, ovvero un polimero che va a simulare l’aspetto della tegola. Tuttavia, è traslucido, e cioè alla sguardo sembra essere opaco, ma permette di esser attraversato dai raggi solari.
Rispetto all’impianto fotovoltaico classico non vi sono grosse differenze, particolarmente in materia di produzione elettrica. Dal punto di vista dei costi, questi sono maggiori di, all’incirca, il trenta per cento.
Tegole fotovoltaiche e patrimonio edilizio: gli eventuali risvolti positivi
In merito al suddetto interrogativo inerente il patrimonio edilizio, ciascuno può immaginare un centro storico con la presenza, interamente, di tale tegole fotovoltaiche. L’estetica resterebbe la medesima con l’aggiunta però di energia pulita.
Qualora così fosse, potrebbe trattarsi, eventualmente, di una innovazione in grado di cambiare profondamente il concetto di impianto fotovoltaico. Così facendo infatti, si andrebbe teoricamente ad eliminare la problematica inerente i vincoli paesaggistici presenti. E ciò, allorquando si vuole procedere all’installazione di un impianto all’interno dei centri storici. O laddove comunque vi siano posti non adibiti.
Le energie rinnovabili in generale, e dunque anche quella solare, riguardano il futuro. Il pianeta necessiterà di tali e di tante altre tecnologie da poter impiegare per affrontare e soddisfare la necessità della produzione di energia. La quale dovrà essere sempre maggiormente pulita. Energia che, per l’appunto, derivi poi dalle fonti rinnovabili stesse.