BTP autarchico o anche BTP sovranista: ci risiamo? Giorgia Meloni torna a parlare di debito pubblico, spread e tassi, confermando la volontà di dare responsabilità e potere sul debito ai cittadini italiani.
In modo abbastanza esplicito il governo tasta il terreno e chiede uno strumento che sia in grado di attrarre le famiglie italiane per un investimento diretto sul debito pubblico tramite un BTP dedicato.
L’economia dell’Unione europea e della zona euro va meglio di quanto temuto alla fine del 2022. Il commissario Paolo Gentiloni, ha presentato le previsioni economiche d’inverno, con una recessione che sembrava inevitabile e a cui potremmo essere scampati.
Se l’area euro eviterà una recessione tecnica nel primo trimestre dovrebbe riuscire a evitarla per tutto il 2023. Certo, c’è ancora incertezza con la guerra in corso e il prezzo del gas che può tornare a salire. In questo contesto i BTP sono ancora particolarmente remunerativi; lo sono soprattutto i BTP indicizzati in grado di compensare l’inflazione capace altrimenti di annullare il profitto nonostante le alte cedole intorno al 4% annuo.
Al Sole 24 Ore la Meloni chiede più titoli di Stato acquistabili in esclusiva dagli italiani. Pur non parlando direttamente di BTP torna ad affrontare la questione del debito pubblico cercando un rimedio agli effetti dello spread nella capacità dei sottoscrittori di avere più pazienza degli investitori esteri molto più inclini alla speculazione.
Nell’intervista, la presidente del Consiglio ha espresso la volontà di “mettere al sicuro il nostro debito da nuovi shock finanziari”, lavorando con il ministro Giorgetti “all’aumento del numero di italiani e residenti in Italia che detengono quote del debito”.
Con l’aumento dei rendimenti osservato nel 2022 la loro attrattiva agli occhi del pubblico è oggi molto maggiore. L’occasione è buona per mettere a segno una nuova emissione in grado di compensare il costo dello Stato di spread e interessi. Il tasso medio dei bond governativi italiani, all’atto di emissione, è passato dallo 0,10% del 2021 all’1,31% al 30 settembre 2022. Il prezzo è invece diminuito in modo consistente e intorno al 20%.
A queste due variabili si aggiunge la durata fino a scadenza naturale che rappresenta per l’investitore il tempo di esposizione del capitale alle incertezze e volatilità del mercato.
Tutto questo viene messo in correlazione con la valutazione assegnata dalle agenzie di rating: si tratta di una stima ufficiale della capacità di rimborsare il denaro ricevuto a prestito con la cessione del Titolo. Queste stime fatte da società private sono in grado di condizionare la tenuta dei Governi.
Mentre nei prossimi mesi la Banca Centrale Europea proseguirà con la politica monetaria restrittiva e acquisterà meno obbligazioni con cali progressivi, la scorsa settimana, Meloni si era così espressa dalla sua rubrica social ‘Gli appunti di Giorgia’:
“Lo spread negli ultimi anni è stato considerato il grande metro di giudizio per valutare lo stato dell’economia italiana. Negli ultimi cento giorni è sceso da 236 a 175 punti base. La Borsa ha registrato un aumento del 20%, la Banca d’Italia stima che nel secondo semestre 2023 l’economia italiana sarà in netta ripresa e questa con l’inflazione si stabilizzerà nei prossimi due anni.
Uno dei sogni proibiti del Tesoro è per questo ampliare il coinvolgimento dei piccoli investitori così da attrarre il numero più alto possibile di italiani alla partecipazione del debito pubblico. C’è da aspettarsi un aumento degli spread nei prossimi mesi? Probabilmente no ma nel frattempo il BTP decennale italiano rende intorno al 4,1% mentre quello tedesco resta stabile al 2,22%.
Il coinvolgimento diretto dei risparmiatori italiani servirebbe per creare un nuovo BTP che destinato soltanto alle persone fisiche che risiedono in Italia, con tanto di agevolazioni fiscali. Già all’inizio della nuova legislatura, è stato proposta in Commissione Bilancio della Camera la “Disciplina dell’emissione di Buoni del Tesoro poliennali speciali”.
Detto questo, il Tesoro potrebbe decidere di andare anche oltre il BTP Italia e il BTP Futura. Nel documento si legge infatti che: Durante il prossimo anno (2023), oltre a proporre questi strumenti, il Tesoro valuterà anche la possibilità di proporne ulteriori nuovi che risultino di interesse per il pubblico dei risparmiatori retail.
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