Il caminetto è oggettivamente in alcune case solo un elemento di arredo, incompatibile con l’ubicazione o struttura mutata nel tempo dell’immobile.
Per questa ragione, considerando anche l’inefficienza del riscaldamento tramite combustione di un caminetto, molti se lo sono lasciati alle spalle.
Se in Comuni l’accensione del vecchio camino è vietata, oggi è limitata o regolamentata anche in nome della transizione ecologica e in ragione dell’economia domestica. La legna non è un combustibile economico e il camino, aperto proprio sul punto di maggiore calore, disperde gran parte del riscaldamento fuori dall’abitazione.
Molte famiglie si chiedono come renderlo nuovamente efficiente e quindi operativo. Molti non sanno che in effetti è possibile riconvertire un vecchio camino e trasformarlo in una stufa a pellet. Inserendo un inserto in vetro ceramica nel camino aperto, è possibile utilizzarne una parte, per convertirla in stufa a pellet o a legna. Non sono necessari grandi interventi e si può conservare la parte migliore: l’estetica del caminetto e la bellezza del fuoco acceso.
Convertire il caminetto in stufa a pellet o legna: ottimizzare il tiraggio e il rendimento del riscaldamento
L’inserto per convertire il camino in stufa a pellet o legna lo riqualifica senza alterarne le caratteristiche estetiche e costruttive. In questo modo il focolare sarà ottimizzato da un tiraggio e una combustione ecologica, con rendimenti termici notevoli.
I caminetti a legna sono consigliati per scaldare case unifamiliari o attici, possibilmente dagli arredi rustici o tradizionali. Per tutti gli altri casi ci sono notevoli svantaggi: oltre l’inquinamento prodotto dai fumi di combustione, per ogni caminetto è necessaria una scorta preventiva e abbondante di legna secca.
Gli altri svantaggi sono in relazione al cambiamento delle normative ecologiche: In Lombardia sono già previste sanzioni da 500 a 5 mila euro per l’utilizzo di stufe e camini tradizionali o fuori norma. Nella provincia di Brescia, e nei comuni di altezza sotto i 300 metri, l’uso di stufe a pellet e a legna è consentito fino al 15 ottobre 2024 e solo sotto i 10 Kw di potenza.
Le stufe pirolitiche o caminetti a pellet sono l’alternativa in molte case e ottimali per superare i sempre più rigidi regolamenti ecologici. Il problema degli impianti a pirolisi o pellet è che sono ancora poco diffusi e perciò i modelli per ambienti domestici sono ancora piuttosto cari. Un impianto a pirolisi o pellet necessario a scaldare un ambiente di appena 30 metri quadrati, ha un costo che va dai 4.000 ai 6.000 euro.
- Tra i vantaggi della riconversione di un camino c’è oltre quelli estetici e di maggiore efficienza: la possibilità di trasferire il calore generato nelle stanze attigue, direttamente grazie al tiraggio delle canalizzazioni.
- La canna fumaria: sfrutta al massimo la fuoriuscita dei fumi, che saranno meno inquinanti o a inquinamento zero.
- Oltre a questo, i costi di realizzazione e manutenzione bassi e lo spazio occupato è inferiore a quello del volume del camino.