Il prestito senza garanzie, richiesto al conoscente, amico o familiare, è un’ipotesi di finanziamento a cui in tanti oggi pensano, per fronteggiare esigenze economiche del momento e legate molto spesso a situazioni e imprevisti, che impongono una disponibilità immediata di liquidità. Come funziona il prestito senza garanzie da parte del familiare o dell’amico? Ecco regole e limiti.
In un periodo come questo, nel quale sostenere gli aumenti delle spese mensili e il boom dell’inflazione rappresenta un problema per i bilanci familiari di numerose famiglie, la strada della richiesta del prestito viene battuta da non poche persone.
Una domanda che ci si potrebbe porre è dunque la seguente: è possibile ottenere un prestito senza garanzie? Si tratta di un quesito legittimo, se pensiamo che solitamente le banche quando concedono un prestito richiedono vari requisiti alla persona a cui concederanno un finanziamento. Basti pensare al caso tipico del mutuo ipotecario.
In effetti oggigiorno trovare un soggetto che abbia volontà di prestare del denaro, senza però avere la sicurezza che la cifra corrispondente tornerà indietro in futuro, eventualmente comprensiva degli interessi, è piuttosto complicato. Ciò però non vuol dire che dette ipotesi non possano verificarsi nella realtà. Vi sono infatti alcune soluzioni previste ad esempio da società finanziarie, che comportano il prestito senza garanzie.
Di seguito però vogliamo concentrarci sul caso del prestito senza garanzie a cui si pensa in genere subito, ovvero quello richiesto al familiare o amico. Come funziona un prestito di questo tipo? Entro che limiti può essere ottenuto? Si tratta di domande a cui daremo risposta nel corso di questo articolo, in cui appunto affronteremo l’argomento prestito da questo specifico punto di vista. I dettagli.
Di rilievo è indubbiamente la strada più elementare o lineare, come anche la più veloce, per ottenere dei soldi in prestito senza dover dare specifiche garanzie a supporto della richieste in oggetto. Ci riferiamo al caso del prestito da parte del familiare o dell’amico. Si tratta di una alternativa praticabile perché si basa squisitamente sul rapporto di fiducia che sussiste con queste figure, per il fatto stesso del legame di parentela o di amicizia. In altre parole il rapporto di fiducia in essere è sufficiente o dovrebbe essere sufficiente per far conseguire il prestito sulla parola, assicurando che in futuro sarà restituito quanto prestato, appena si manifesteranno le condizioni economiche per la riconsegna del denaro.
Attenzione però ad alcuni dettagli: infatti essendo un gioco un prestito e non un regalo o gesto di liberalità, colui che chiede il prestito dovrà prestare cautela al modo con il quale si trasferiscono i soldi da una persona all’altra. Se è in gioco una cifra ridotta, ad esempio 200 o 300 euro, non occorre adottare specifici accorgimenti o comunque adempiere ad obblighi di legge.
Diversamente nel caso in cui la cifra prestata dal familiare o dall’amico sia di importo più elevato, pensiamo ad esempio a quei finanziamenti di alcune migliaia di euro fatti per supportare chi ha recentemente ha perso il lavoro e ha una famiglia numerosa, si rivelerà necessario rendere nota al Fisco l’operazione attraverso un vero e proprio contratto.
Ci riferiamo dunque all’atto scritto con il quale si indica che un soggetto di fatto presta denaro ad un altro, determinando quali sono le condizioni di restituzione del denaro. E’ l’ipotesi del versamento in una soluzione unica oppure con rateizzazione. E nell’atto dovrà anche essere stabilito se sono previsti interessi oppure no.
In concreto potrà verificarsi quanto segue:
Attenzione anche a questo punto: chi presta i soldi senza garanzie ad un familiare con un prestito infruttifero / senza interessi, dovrà indicarlo sul citato contratto. Ciò infatti consentirà di adottare un comportamento fiscalmente opportuno e l’Agenzia delle Entrate non potrà pretendere alcuna tassa sui soldi trasferiti e poi riavuti indietro.
Nel caso in cui, invece, siano versati degli interessi, sarà opportuno dichiarare al Fisco il guadagno ottenuto dal prestito perché sia sottoposto a tassazione. Ma non dimentichiamo altresì che il contratto in oggetto servirà a provare al Fisco che non è stato pagato in nero un acquisto di un bene o la prestazione di un servizio.
Altra regola molto importante è quella che indica che il prestito in contanti è oggi possibile entro la soglia dei 5mila euro, ovvero il limite oltre il quale vige l’obbligo di tracciabilità dell’operazione ai fini di lotta all’evasione fiscale. Nel caso alternativo in cui si renda obbligatorio un bonifico, l’interessato dovrà inserire nella causale la ragione del prestito. E’ ad esempio il caso tipico del padre che presta denaro alla figlia affinché possa pagare il costo della nuova automobile.
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