È di nuovo indagata la prestigiosa casa automobilistica pioniera dei veicoli elettrici Tesla. La sicurezza del suo sistema di giuda autonoma è ripetutamente sotto inchiesta.
La clamorosa inchiesta per le frenate improvvise ha causato il richiamo in remoto di 363.000 auto.
National Highway Traffic Safety Administration, ha costretto ad aggiornare e risolvere i difetti in una versione del software di guida autonoma Tesla. Il sistema è a rischio di causare incidenti e rappresenta un problema per la sicurezza nonché una nuova sfida per l’amministratore delegato Elon Musk.
L’imprenditore ha voluto stemperare gli animi e ha ripetutamente affermato che la versione beta del software è quasi pronta per il rilascio completo.
La contraddizione tra assenza di controllo del guidatore e sicurezza è tuttavia documentata, tanto che la stessa Tesla, pur magnificando le doti del proprio sistema si affretta a scaricare qualunque responsabilità sull’automobilista che è tenuto a sorvegliare in ogni momento senza mai togliere le mani dal volante.
I fatti di cronaca mostrano però che la tentazione rimane troppo forte e i richiami alla prudenza rimangono a volte inascoltati. Che l’auto Tesla si “guida da sola“ non è tuttavia una suggestione frutto della fantasia degli appassionati del marchio. Nel 2016 è circolato un video, rivelatosi frutto di una precisa strategia di marketing con il diretto coinvolgimento di Musk svelato dalla circolazione di una serie di email finite nelle mani dei giornalisti di Bloomberg.
Le Mail che somigliano molto a vere e proprie istruzioni dimostrano l’intenzione di mettere in circolazione il video dimostrativo del potenziale futuro dell’autopilota come una caratteristica attuale dei modelli Tesla. Il video si apre con tre specifiche dichiarazioni. “La persona al posto di guida è lì solo per motivi legali. Non sta facendo niente. L’auto si guida da sola”. Ora sappiamo che non è esattamente così che stanno le cose.
Tesla Autopilot un sistema di guida assistita ultra evoluto, ma non ancora abbastanza. Questo non infatti è il primo richiamo imposto dalla NHTSA, l’agenzia aveva in passato già aperto un’indagine sull’Autopilot. Nel 2021 aveva coinvolto 830.000 veicoli della Tesla con il sistema di assistenza alla guida, coinvolto in alcuni incidenti con veicoli parcheggiati a bordo strada con le quattro frecce attive.
La NHTSA avrebbe in corso ulteriori indagini atte a verificare se i veicoli della società messi in modalità autopilota siano un problema per l’attenzione dei conducenti. C’è chi usa l’autopilota togliendo l’attenzione dalla strada, ma la tecnologia di assistenza nonostante il prestigio del marchio non è ancora sufficiente per esentare il guidatore dalla responsabilità del mezzo.
Il software di guida autonoma sembra oggi responsabile di almeno 11 casi in cui una Tesla è stata coinvolta in un incidente, per un totale di 17 feriti e un morto. Il richiamo più recente riguarda le auto Tesla modello S e X con il software in versione beta.
Il problema può essere risolto attraverso un aggiornamento software in remoto ma i conducenti di auto Tesla, così come di altri marchi, rischiano di essere sempre più succubi del sistema tecnologico che ha oggi la pretesa di avvantaggiarli. Non si tratta di eventi possibili in un remoto futuro, le auto elettriche più evolute hanno lo svantaggio della vulnerabilità informatica con tutte le conseguenze del caso.
Nel caso in cui la propria autovettura corrisponda al modello in questione è necessario, prestare la massima attenzione e rivolgersi alle autofficine autorizzate o ai Concessionari TESLA Italia.
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