Cosa c’è da sapere sul piano UE Cycling Strategy per quanto riguarda le biciclette, la mobilità e la ciclabilità: i dettagli a seguire
Diciotto, i punti contenuti nel testo che ha visto l’approvazione da parte del Parlamento Europeo a proposito delle biciclette e degli interventi da realizzare da parte dei Paesi membri in tema di mobilità e ciclabilità.
Il Parlamento Europeo ha infatti approvazione tale testo mediante cui vi è l’invito, per i Paese membri, a realizzare diversi interventi inerenti la promozione della ciclabilità. Fra i vari aspetti previsti vi è anche la riduzione dell’aliquota IVA circa la vendita. Così come il noleggio e la riparazione delle bici, classiche ed elettriche.
Il suddetto piano prende il nome di “Cycling Strategy“, si compone di diciotto piani e mira ad invitare i Paesi a compiere degli investimenti sul tema. In termini di mobilità – biciclette, infrastrutture, ma anche per realizzare politiche di tipo industriale che possano sostenere il settore.
La richiesta alla Commissione Europea riguarda il raddoppio dei km percorsi dai cittadini europei, entro il 2030.
Quando si parla di biciclette, mobilità e temi inerenti e rilevanti, le curiosità e gli spunti non mancano. Si pensi al bonus biciclette 2023, dettagli e aspetti da sapere sul contributo da 300 euro.
Tornando però al Cycling Strategy, fra le richieste presenti nel piano, ve ne è una che si lega alla richiesta di riduzione delle aliquote Iva in merito alle vendite, noleggio e riparazione delle biciclette, tanto elettriche quanto classiche.
Ad ora, l’applicazione di tale misura riguarda solo il Portogallo, che da inizio anno ha ridotto la tassa dal ventitré al sei per cento. La promozione della misura si lega a Delli, eurodeputata francese, presidente della commissione Trasporti e Turismo (Parlamento Europeo).
Al fine di giungere agli step che son previsti dal piano, fra le proposte vi è anche la costruzione di piste ciclabili. Quest’ultime, parallele ai binari ferroviarie del sistema di Rete transeuropea dei trasporto. E ancora, la resa delle bici compatibili con altri mezzi del trasporto, occupandosi della creazione di un numero maggiore di posti per poterle mettere all’interno dei treni. Oppure, un maggior numero di parcheggi protetti all’interno delle stazioni.
Altra proposta si lega alle autorità regionali, ovverosia l’invito alle amministrazioni ad integrazione bici e sistemi di bike sharing per quel che concerne i piani della mobilità urbana.
Vi è poi l’invito, alla Commissione Europea, riguardo il sostegno delle produzione di bici e componenti “made in Europa“. Ciò, al fine di colmare la distanza che vi è con altri Paesi per quanto attiene gli investimenti, e dare stimoli alla competitività tra di loro. Altresì, circa il 2024, vi è una ipotesi oggetto di valutazione, ovvero renderlo l’Anno europeo del ciclismo.
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