Commissione UE al lavoro sui dettagli di una proposta in tema di patente digitale europea, che dovrà in futuro essere approvata dagli Stati membri e dal Parlamento comunitario. Vediamone alcuni interessanti aspetti.
La strada della digitalizzazione oltre ad agevolare i rapporti tra cittadini ed istituzioni, abbatte la burocrazia e velocizza un gran numero di iter amministrativi.
Proprio in queste ore una notizia in particolare interesserà tutti gli automobilisti, dato che la Commissione Europea è all’opera per mettere a punto una proposta ad hoc, mirata alla digitalizzazione della patente di guida, ovvero il documento obbligatorio per circolare sulla rete viaria.
Non una digitalizzazione ‘fine a se stessa’, ma mirata a rendere il documento valido ed utilizzabile in tutti i 27 paesi dell’Unione Europea. Vediamo allora qualche dettaglio sul progetto di patente digitale europea, onde scoprirne i vantaggi e le peculiarità.
Sta per arrivare la patente digitale valida in tutta l’Unione, ovvero una licenza digitale che sostituirà la vecchia patente di plastica e sarà digitale sul proprio cellulare. Anche questo è un passo avanti contro la burocrazia.
La novità della patente di guida digitale avrebbe almeno un paio di obiettivi degni di nota. Infatti, in base all’intento della Commissione, detta soluzione:
La digitalizzazione della patente non mira dunque soltanto ad un ulteriore passo verso la tecnologia, ma soprattutto a permettere di ridurre a zero il numero di morti sulle strade entro il 2050. La finalità è di rilievo per tutta la UE se consideriamo che lo scorso anno oltre 20mila persone sono morte in incidenti stradali nei nostro continente.
La proposta della Commissione UE è in verità di ampio respiro perché mira ad un più consistente controllo sulla formazione degli automobilisti, con un’attenzione speciale alla valutazione del rischio alla guida e alle contromosse da adottare per ridurlo o prevenirlo.
Non solo. Anche il percorso che porta al rilascio della patente di guida verrebbe modificato in modo sostanziale, dato che la proposta cui la Commissione UE sta lavorando contiene altresì la possibile introduzione della pratica di guida accompagnata dai 17 anni, ovvero un anno prima della maggiore età che consiste nel requisito anagrafico per poter prendere oggi la patente in Italia. Proprio così: si prevede dai 17 anni sia possibile far pratica di guida su auto o camion accompagnati.
Ancora, nella proposta anche spazio alla tolleranza zero per ciò che attiene alla guida in stato di ebbrezza per i neopatentati, come anche a regole relative alla formazione e ai test per la patente, che favoriscano una maggiore attenzione alla tutela di pedoni, ciclisti e utilizzatori di scooter e bici elettriche.
La Commissione sta altresì lavorando a sanzioni più rigide per determinate infrazioni stradali, onde sollecitare chi guida ad un comportamento prudente. In particolare è prevista una stretta su alcune violazioni come sorpasso pericoloso, superamento delle linee continue o guida contromano.
Altra novità degna di nota è che secondo il piano cui sta lavorando l’istituzione UE con sede a Bruxelles, la nuova patente digitale europea dovrà rappresentare anche uno step a favore della cooperazione transfrontaliera tra i Paesi membri. In che modo? Ebbene, le nuove regole contribuiranno all’applicazione delle sanzioni per le infrazioni commesse da conducenti stranieri e non notificate. Non solo. Colui che mette in pericolo l’incolumità altrui potrebbe anche essere soggetto a un divieto di circolazione in tutta l’area UE. Insomma, saranno condivisi i dati per rendere efficace in tutta l’Unione Europea la sospensione delle patenti.
Come abbiamo accennato all’inizio, la proposta è ancora in fase di messa a punto da parte della Commissione UE, anche se sono già emerse alcune interessanti sue caratteristiche. Di seguito detta proposta dovrà essere approvata dagli Stati membri e dal Parlamento comunitario, ma è vero che la prospettiva del varo di una patente unica europea potrebbe costituire non soltanto un passo in avanti contro la burocrazia, ma anche e soprattutto un passo non irrilevante verso una guida più sicura e consapevole, verso l’obiettivo dell’azzeramento delle vittime sulle strade UE dal 2050.
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