Gli scatti di anzianità consistono in un fattore della retribuzione correlato al lasso di tempo di permanenza in azienda. Come controllare se sono stati calcolati in modo giusto dal datore di lavoro?
Non pochi lavoratori dipendenti già sapranno che uno dei modi per essere premiati e incoraggiati a permanere in azienda è l’attribuzione dello scatto di anzianità.
In breve, lo scatto di anzianità è un elemento della retribuzione, o voce dello stipendio, la quale cambia sulla scorta dell’anzianità in azienda del dipendente. Gli scatti di anzianità vanno ad aggiungersi alle altri voci fisse da cui è formata la retribuzione mensile del lavoratore subordinato.
E’ il contratto collettivo nazionale di riferimento per il proprio settore lavorativo a stabilire il numero degli scatti e la loro frequenza, ma di solito oscillano tra i 5 e i 15 scatti e maturano ogni due, tre o quattro anni. Lo scatto di anzianità determina un incremento in busta paga, appunto legato al fatto di aver passato un quantità di tempo alle dipendenze di una stessa azienda.
Ebbene, di seguito cercheremo di capire come fare a scoprire se il proprio datore di lavoro calcola gli scatti con precisione: quali accorgimenti adottare? Vediamolo insieme.
Lo abbiamo già anticipato. Il dipendente ha una serie di informazioni a disposizione per controllare se gli scatti assegnati sono stati correttamente calcolati dal datore di lavoro. Anzitutto il lavoratore deve venire a conoscenza dello specifico contratto collettivo nazionale di lavoro applicato. Scoprirlo è molto facile perché basta andare a leggere sul contratto di assunzione o sull’ultimo cedolino paga.
Successivamente, dopo aver capito qual è il Ccnl di riferimento per il proprio contratto di lavoro, il passo successivo è leggerne il testo su internet. Tipicamente gli scatti di anzianità sono indicati in un articolo ad hoc, con cifre diverse sulla scorta dei distinti livelli di inquadramento.
Per fare un esempio pratico, pensiamo ad uno dei contratti collettivi più importanti, ovvero quello relativo al commercio e terziario: ebbene in in esso si dispone all’art. 205 che il personale ha diritto a 10 scatti triennali, distinti per importo e livello.
Proprio grazie alle informazioni relative all’anzianità di servizio in azienda e al proprio livello di inquadramento, il lavoratore subordinato potrà agevolmente calcolare da sé lo scatto effettivamente spettante e controllare di seguito se il calcolo fatto dal datore sia davvero quello giusto. Talvolta l’errore nel conteggio dipende da una banale svista del datore, che ha dimenticato di tener conto di un passaggio di livello di inquadramento.
In particolare, nella busta paga gli scatti di anzianità sono indicati una casella ad hoc, nella parte alta del documento, con gli altri elementi fissi della retribuzione (ad es. paga base). Nel documento il lavoratore troverà anche il dettaglio dell’anzianità di servizio maturata, espressa in anni e mesi. Ecco perché questi potrà con facilità confrontare l’importo calcolato con quello presente in cedolino.
Ricordiamo anche che, in linea generale, i vari Ccnl dispongono la maturazione dell’anzianità per le assenze legate ad es. alla malattia o all’infortunio, come anche alla maternità e alla ferie. Ma attenzione: il lavoratore dovrà comunque domandarsi se sono state totalizzate assenze che non hanno permesso la maturazione dell’anzianità di servizio, con la conseguenza del congelamento della decorrenza degli scatti di anzianità (ad es. assenza a titolo di aspettativa non retribuita pari a tre mesi). In ipotesi come questa nell’anno matureranno non dodici mesi di anzianità, ma 9.
Infine ricordiamo che il lavoratore potrebbe altresì aver diritto a condizioni di maggior favore, di cui si trova traccia in fase di assunzione. Si tratta del caso di chi, assunto con un nuovo contratto di lavoro presso un differente datore, conserva l’anzianità di servizio maturata nel precedente impiego, con dunque il diritto a tanti scatti quanti sono quelli di cui al Ccnl applicato. Ecco perché bisognerà verificare a riguardo nella lettera di assunzione.
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