C’è una moneta da 1 euro che vale una fortuna, e magari ci è passata tra le mani tante volte: parliamo di almeno 2500 euro di quotazione.
Ciò che affascina tanto sul mercato delle monete è anche il fatto che a volte quelle più quotate non si trovano dentro una teca in un museo, ma nelle tasche o nei cassetti di chiunque.
Infatti non è necessario andare a cercare chissà quali pezzi super rari per guadagnare un mucchio di soldi, anzi: spesso una normale moneta da 1 euro, come quella che descriveremo più avanti, può valere il prezzo di una bella vacanza.
Ci sono molti modi per capire se una normalissima moneta, all’apparenza come quelle che circolano a milioni, può essere ricercata dai collezionisti, e dunque avere un valore importante. I più esperti sanno bene cosa andare a cercare: la qualità della moneta, se è FDC (fior di conio) o comunque ottimamente conservata, e anche alcuni dettagli che possono fare la differenza, come l’anno di produzione o un errore nelle immagini a rilievo.
I neofiti possono invece affidarsi ad esperti, anche per evitare “fregature”: purtroppo in rete ci sono molti annunci e come accade anche in altri ambiti il raggiro è sempre dietro l’angolo.
Sicuramente ognuno di noi può controllare in casa se possiede monete dal potenziale valore economico: dalle vecchie Lire agli euro, ci sono davvero tante opportunità. Oggi descriviamo le caratteristiche di un particolare pezzo da 1 euro, che se in mano nostra potrebbe darci tante belle soddisfazioni. Ecco di quale si tratta.
Sappiamo che l’Europa ha immesso la moneta unica tra il 2000 e il 2001; ricordiamo però che l’euro nasce ufficialmente nel 1999, anche se per i primi tre anni venne usato solo come moneta “elettronica” e a fini contabili, per preparare poi l’utilizzo a 360 gradi. Durante gli anni successivi, ogni Paese Membro ha coniato le proprie monete, scegliendo i soggetti grafici in base a diverse motivazioni: una celebrazione, una ricorrenza, la bandiera eccetera.
Nel 2002, sia l’Italia che un altro Paese hanno cambiato la propria moneta con l’Euro, ed è proprio di un pezzo da 1 euro di quell’anno che stiamo parlando, coniato dal Portogallo. Alcuni pezzi, da 1 e 2 euro, sono contraddistinti dalla raffigurazione del Re Don Alfonso Henriques, da un sigillo raffigurato da una croce e dalla scritta “Portugal”. Tra le altre grafiche, troviamo nel bordo 7 castelli e 5 stemmi.
Compaiono anche le iniziali dell’autore del disegno, VS, che stanno per Victor Manuel Fernandes dos Santos, e infine anche il simbolo della Zecca del Paese, INCM, oltre alle stelle che rappresentano i Paesi membri. Tra queste monete, però, ce n’è una che vale anche fino a 2500 euro, a causa di errori di conio. Infatti mancano dei disegni, o sono diversi rispetto a tutti gli altri, soprattutto i sigilli. Per questo motivo la moneta “sbagliata” è ricercatissima dai collezionisti, che sono disposti a pagarla molto bene.
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