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Pensioni

Pensione flessibile, importi e tempi: l’Inps chiarisce

La cosiddetta pensione flessibile consente di accorciare i tempi per l’uscita dal mondo del lavoro. Ma cosa accade sul calcolo della contribuzione?

Il momento storico non appare estremamente indicato per dirimere il futuro del sistema pensionistico. Allo stato attuale, infatti, gli strumenti a disposizione dei pensionandi sono gli stessi di un anno fa, con l’aggiunta del sistema centrale revisionato da Quota 102 a Quota 103.

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Tuttavia, come spesso accade, la questione è decisamente più complessa rispetto alla parte “visibile” dei vari provvedimenti. Il quadro pensioni non fa eccezione, se si tiene conto che le possibilità di anticipare l’uscita del mondo del lavoro sono più numerose rispetto alle misure considerate standard, quali Ape Sociale per i lavoratori nell’ambito delle professioni usuranti e Opzione Donna per le lavoratrici. Strumenti di anticipo prorogati con la Legge di Bilancio 2023, seppur con qualche modifica al ribasso, almeno per quel che riguarda la soluzione di anticipo per le lavoratrici. A ogni modo, come chiarito dall’Inps con la circolare n. 27 del 10 marzo 2023, a disposizione dei lavoratori si pone il diritto all’accesso alla cosiddetta “pensione anticipata flessibile”.

Si tratta, nella fattispecie, di un trattamento pensionistico con valore mensile lordo massimo fino a cinque volte il trattamento minimo. Il decreto legge 28 gennaio 2019 (e successive modifiche introdotte con la legge 26/2019) prevede che, per il 2023, l’età anagrafica per ottenere il trattamento è di 62 anni, con anzianità contributiva minima di 41. Ovvero, il quadro previsto dalla cosiddetta Quota 103, strumento ponte sostitutivo di Quota 100 e meccanismo principale di uscita dal lavoro da qui a fine anno. Di fatto, anche qui si ragiona in termini di anticipo. Anzi, più precisamente di flessibilità rispetto alla regolare pensione di anzianità, prevista al compimento dei 67 anni. Possono maturare il diritto coloro iscritti all’assicurazione generale obbligatoria (Ago) e alle forme esclusive e sostitutive della medesima. Inclusi anche gli iscritti alla gestione separata.

Quota 103 e pensione flessibile: quali sono gli importi

Il requisito anagrafico sarà quindi indispensabile, oltre che l’unico valido (assieme a quello contributivo) per tutte le categorie di lavoratori. Tuttavia, è bene ricordare che tale aspetto non è adeguato agli incrementi della speranza di vita. È però concesso, al fine del perfezionamento del requisito contributivo, l’accorpamento di ulteriore contribuzione (versata o accreditata), a seguito di un’opportuna valutazione. La determinazione del requisito di 35 anni di contribuzione verrà comunque effettuata al netto sia dei periodi di malattia che di quelli di disoccupazioni (o contestuali prestazioni equivalenti. Se il perfezionamento dovesse avvenire entro il 31 dicembre 2023, il trattamento della pensione flessibile potrà essere fruito in qualsiasi momento, purché successivo all’apertura della cosiddetta finestra pensionistica. Le procedure in oggetto, tuttavia, non prevedono l’applicazione delle disposizione speciali relative alle agevolazioni sui requisiti anagrafici e contributivi.

Gli importi

Per quel che riguarda gli importi della pensione flessibile, come detto, il trattamento è riconosciuto per un valore lordo mensile non superiore a cinque volte il trattamento minimo previsto dalla legislazione. Alla maturazione dei requisiti per la misura previdenziale di vecchiaia, l’importo della pensione in oggetto non potrà comunque superare il massimale consentito a livello mensile. Ossia, resterà in vigore la limitazione alle cinque volte il trattamento minimo stabilito per ciascun anno. Qualora l’importo fosse inferiore e se, al momento della liquidazione, la ricostituzione dell’assegno portasse la cifra oltre la quota limite prevista, il pagamento sarà effettuato tenendo conto dell’importo mensile lordo pari al tetto massimo erogabile. Al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia, sarà posto in pagamento l’importo per intero (e perequato) della pensione.


    Damiano Mattana

    Laureato in Lettere, giornalista e web content writer. Ha condotto inchieste su temi di attualità e sociale. Scrive di economia, politica, esteri e Vaticano.

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