Nonostante la recente crisi banche e i venti di incertezza che al momento soffiano sul risparmio bancario, coloro che hanno un risparmio postale debbono temere conseguenze? Scopriamo insieme come stanno le cose.
Nei giorni scorsi ha destato clamore la notizia del fallimento della Silicon Valley Bank e di seguito quella del crollo di Credit Suisse.
Il governo Usa è sceso in campo e ha adottato un piano per impedire che il fallimento di SVB diventi una nuova Lehman Brothers ed infatti il Tesoro, la Fdic e la Fed hanno annunciato che tutti i depositi presso SVB saranno garantiti, compresi anche quelli sopra il 250.000 dollari assicurati dalla Federal Deposit Insurance Corp.
Mentre per la banca svizzera in particolare si è profilato un accordo per il salvataggio del valore di tre miliardi di euro e la fusione con la rivale Ubs. Tra i risparmiatori e gli investitori italiani la preoccupazione circa possibili rischi connessi ai depositi non è mancata, e i timori di un possibile allargamento della crisi Credit Suisse ad altri istituti di credito sono affiorati soprattutto in coloro che hanno poca conoscenza del mondo della finanza.
La domanda a cui vogliamo specificamente rispondere di seguito è la seguente: la protezione dei risparmi è garantita per i depositi postali oppure no? Questi ultimi sono da ritenersi al sicuro in questo periodo? Cerchiamo di capirlo nel corso di questo articolo.
Risparmio postale a rischio con le recenti turbolenze bancarie?
Lo abbiamo accennato in apertura ma giova ribadirlo: la recente crisi della Credit Suisse ha condotto ad un’ondata di preoccupazione tra i risparmiatori, i quali si domandano se anche le banche del nostro paese possono essere a rischio. Se per gli istituti di credito gli esperti spiegano che bisogna stare tranquilli, per quanto riguarda invece i depositi e il risparmio postale, i titolari dei buoni fruttiferi postali e dei libretti postali possono anch’essi guardare con fiducia al futuro? Ebbene, il risparmio postale – ovvero libretti e Bfp – non corre rischi o almeno per il momento non se ne vedono all’orizzonte, pur con la recente crisi di alcune note banche straniere.
E questo per un semplice motivo: i depositi su conto BancoPosta o nei buoni fruttiferi e libretti postali sono garantiti – al 100% del capitale sottoscritto – dallo Stato italiano. Più nel dettaglio, la ragione di detto alto livello di tutela per il risparmiatore è che la maggioranza assoluta di Poste Italiane è in mano proprio allo Stato.
Lo rimarca anche il sito web delle Poste: buoni e libretti rappresentano una forma facile e conveniente per risparmiare. D’altronde i buoni e i libretti di risparmio postale prevedono la possibilità della restituzione del capitale in ogni momento.
Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi: c’è tutela per il risparmio postale?
Ci si potrebbe chiedere a questo punto se nel caso del risparmio postale opera la protezione del Fondo interbancario di tutela depositi. Ebbene, la risposta è che non è necessario: i depositi su conti postali non necessitano dell’assistenza del Fondo poiché sono sempre garantiti dello Stato al di là delle condizioni di mercato.
Più in generale, per ciò che attiene invece ai classici correntisti di banca, all’ipotesi nella quale l’istituto che gestisce il deposito vada incontro al fallimento, i depositanti possono stare tranquilli perché fino alla soglia dei 100mila euro opera il Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fidt), il quale assicura una generale tutela al conto corrente bancario, al deposito vincolato, al certificato di deposito, al libretto di risparmio e all’assegno circolare.
Come d’altronde conferma il sito web della Banca d’Italia, i depositi presso le Ooste non sono protetti dal Fondo ma godono della garanzia dello Stato.
Ulteriori chiarimenti sui buoni fruttiferi e i libretti postali
Utile rimarcare che Cassa Depositi e Prestiti è l’emittente dei buoni fruttiferi e dei libretti di risparmio postali, distribuiti da Poste Italiane e assistiti dalla garanzia dello Stato ai sensi dell’art. 5 del D.L. 30/09/2003 n. 269, convertito in L. 326/2003, e del Decreto MEF 6/10/2004. Per questo il risparmio postale è protetto.
Come spiega il sito delle Poste, grazie ai libretti di risparmio postale l’interessato non ha costi di apertura, gestione ed estinzione e può prelevare e versare a costo zero in tutti gli uffici postali. Inoltre, il Libretto Smart permette di gestire in modo diretto ed online i propri risparmi. Ancora con i buoni fruttiferi postali si può contare su una tassazione agevolata al 12,50% e si può chiedere, in ogni momento, il rimborso del capitale investito. Ecco perché possiamo concludere ribadendo quanto sopra, ovvero che chi ha scelto il risparmio postale, può dormire sonni tranquilli: non si intravedono rischi per libretti e buoni fruttiferi.