Giovedì 23 marzo la Commissione Finanza della Camera ha approvato vari emendamenti sul Superbonus al DL 11/2023, in conversione entro la metà del mese prossimo. Le ulteriori novità.
Le novità in tema di Superbonus continuano ad accavallarsi e, conseguentemente, occorre nuovamente fare il punto della situazione in modo da evitare rischi di fraintendimenti e scarsa informazione, riguardo ad una maxi agevolazione dell’edilizia che oggi più che mai fa parlare di sé.
Sono infatti recentissime le proteste di piazza delle aziende dell’edilizia che temono che con le novità normative degli ultimi tempi, e in particolare dallo stop alla cessione dei crediti, oltre alla paralisi dei cantieri si profili concretamente il rischio di fallimento dell’attività, con tutto ciò che ne consegue anche sul piano dei contratti di lavoro di chi lavora nel mondo delle costruzioni.
Vediamo allora più da vicino alcuni interessanti aggiornamenti, che riguardano in particolare la proroga villette ma non solo. I dettagli.
Abbiamo accennato sopra che le novità 2023 in tema di Superbonus non sono di certo finite. Il Governo ha più volte spiegato che mancano le risorse per una conferma tout court del meccanismo del Superbonus 110%: se fosse applicato nella sua versione dello scorso anno, verrebbero infatti a mancare i soldi per la prossima manovra. Ecco allora le novità normative che hanno di fatto attenuato la componente agevolativa del meccanismo, cui però sono seguite le proteste degli operatori del settore e un parziale ‘dietrofront’ delle istituzioni.
In merito a quest’ultimo punto segnaliamo infatti la data 23 marzo, nella quale la Commissione Finanza della Camera ha approvato specifici ed attesi emendamenti sul Superbonus al DL 11/2023 in conversione entro il prossimo 17 aprile.
Ecco allora la proroga al 30 giugno per le villette – edifici unifamiliari e il salvataggio di cessione crediti e sconto in fattura per edilizia libera, immobili di IACP e Onlus – ne parleremo tra poco. In particolare in questi giorni è stato affrontato nel merito l’argomento della proroga del termine per la rendicontazione dei lavori compiuti sulle unità immobiliari delle persone fisiche, le cd. villette, infatti:
Attenzione però a quanto segue: ci riferiamo comunque ai costi sopportati in riferimento ai lavori compiuti da persone fisiche su edifici unifamiliari che, alla data del 30 settembre dello scorso anno, fossero effettuati per almeno il 30% dell’intervento totale.
Un’altra significativa novità arriva da un altro freschissimo emendamento con il quale si cambiano ancora le carte in tavola, perché con esso verrebbe disposto il citato salvataggio delle cessioni crediti e degli sconti in fattura legati alle spese da Superbonus compiute lo scorso anno. Ricordiamo infatti che entro il 31 marzo scade il termine per comunicare all’Agenzia delle Entrate le opzioni per cedere i crediti collegati a spese 2022.
E’ in gioco quella che in gergo è chiamata ‘remissione in bonis’, la quale tiene conto del fatto per cui da svariati mesi il mercato delle cessioni è rimasto fermo e tanti soggetti coinvolti nel meccanismo del Superbonus non hanno potuto cedere.
Secondo gli ultimi aggiornamenti, per coloro che alla data del 31 marzo non avranno sottoscritto un contratto di cessione del credito con una banca, o un altro soggetto, viene previsto che:
Tuttavia vi è una specifica condizione di accesso, che indica che la riapertura dei termini (con sanzione) sarà valevole soltanto per le cessioni crediti compiute a favore di banche, società appartenenti a gruppi bancari, intermediari finanziari e assicurativi. Insomma, in base all’emendamento, sarebbero escluse le cessioni ai privati, ma su questo punto attendiamo il testo finale dell’emendamento – pur nella consapevolezza che sono in arrivo nuovi significativi aggiornamenti in tema di Superbonus.
Nel quadro delle ultime novità Superbonus trovano inoltre spazio deroghe al divieto di sconto in fattura e di cessione del credito per le opere di edilizia libera, gli immobili di IACP, ONLUS ed enti del terzo settore e per il cosiddetto Sismabonus “cratere”, vale a dire l’agevolazione legata soltanto agli immobili siti nelle aree già bersaglio di eventi sismici.
Da notare in particolare che, per gli interventi in edilizia libera, lo stop delle opzioni di cessione crediti e sconto sul corrispettivo fissato dal 17 febbraio scorso con decreto, non vale per gli interventi che al 16 febbraio erano già cominciati e le opere per cui entro il 16 febbraio era stato sottoscritto un accordo vincolante tra le parti per la fornitura dei beni e dei servizi oggetto degli interventi stessi.
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