Buoni Postali o conto deposito: le 2 alternative per investire in sicurezza i propri risparmi, la scelta giusta

Buoni fruttiferi postali e conti deposito a confronto, eccone caratteristiche principali e convenienza. Una guida rapida per capire cosa sono prima di un eventuale investimento.

Non un periodo roseo per le banche in generale, dopo i fatti dell’istituto SVB e il crollo di Credit Suisse, salvata da UBS e grazie all’intervento del Governo elvetico.

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Per questo i risparmiatori – oggi più che mai – stanno considerando con estrema attenzione quali percorsi intraprendere per investire i loro risparmi senza rischi di perdite, in sicurezza e con fiducia verso il futuro.

In particolare c’è un quesito che non poche persone si stanno ponendo in questo periodo ed è il seguente: è meglio investire nei buoni fruttiferi postali (Bfp) oppure in un conto deposito? Quale dei due è più sicuro per i propri risparmi? O più semplicemente sono affidabili entrambi? Di seguito vedremo in sintesi i due prodotti e daremo una risposta puntuale alla domande appena menzionate. I dettagli.

Buoni fruttiferi postali e conti deposito a confronto: che cosa sono in breve

Il contesto di riferimento ci indica che i buoni fruttiferi postali (Bfp) e i conti deposito sono accomunati dal fatto che entrambi sono due prodotti o strumenti di investimento, che consentono di far crescere i propri risparmi. In particolare:

  • i buoni fruttiferi postali costituiscono titoli di debito emessi dallo Stato con il servizio postale. Essi hanno una scadenza variabile e presentano un tasso di interesse fisso garantito alla scadenza. I Bfp sono caratterizzati da una oggettiva sicurezza, in quanto essendo emessi dallo Stato sono ritenuti a bassissimo rischio di insolvenza. In altre parole, i Bfp godono della garanzia dello Stato con una scarsa probabilità di perdere il capitale. Inoltre, detti buoni godono di alcune agevolazioni fiscali.
  • i conti deposito, invece, costituiscono depositi bancari con un tasso di interesse predeterminato, di solito un po’ più basso rispetto a quello dei buoni fruttiferi, a cui però fa da contrappeso una maggiore flessibilità e disponibilità del capitale. I conti deposito sono tipicamente a breve termine, ma vi sono altresì soluzioni a medio-lungo termine. Da notare anche che il capitale investito in un conto deposito è protetto dal fondo interbancario di tutela dei depositi, e questo vuol dire che se si possiede un conto deposito presso una banca, tutto l’ammontare depositato fino a 100mila euro è garantito dal FITD in caso di insolvenza.

Utile rimarcare che ambo i prodotti presentano una esigua probabilità di perdere il proprio capitale, con rendimenti sempre maggiori a seguito dell’inflazione in crescita e ovviamente maggiori dei tassi di interesse standard dei conti correnti.

Meglio i buoni fruttiferi o i conti deposito?

Dopo aver riassunto in estrema sintesi che cosa sono Bfp e conti deposito ed aver ricordato la somiglianza in termini di basso rischio, dobbiamo tener conto di alcuni lievi pericoli, certamente ridotti ma pur esistenti.

Infatti:

  • in riferimento ai buoni fruttiferi postali, il rischio maggiore è legato alla scadenza. L’investitore deve infatti ricordare che passati dieci anni dalla scadenza, il titolo rappresentato dal documento cartaceo andrà incontro a prescrizione e l’investitore non potrà più così riscuotere il capitale investito e gli interessi maturati. Ecco perché non bisogna mai perdere di vista la data di scadenza del titolo e, se del caso, domandarne (ed ottenerne) il rimborso anteriormente. Inoltre, sebbene i rendimenti dei buoni fruttiferi postali siano a tasso fisso e perciò già conosciuti alla data dell’acquisto, in ipotesi di introduzione di Bfp a tasso variabile, essi sarebbero ricollegati all’andamento dell’indice di riferimento;
  • in tema di conti deposito, invece, il rischio maggiore si riferisce alla solvibilità della banca emittente. Questo vuol dire che se la banca va incontro a fallimento, i depositi dei clienti possono essere a rischio. Ma attenzione perché – lo rimarchiamo – in Italia è presente un sistema di garanzia dei depositi, il quale copre fino a 100.000 euro per ogni depositante e per ciascun istituto. Ecco perché il risparmiatore che intende far fruttare i suoi risparmi farà bene a verificare tempestivamente che la banca emittente del conto deposito aderisca al citato di garanzia dei depositi. Inoltre, sarà consigliabile verificare in modo costante la situazione finanziaria della banca.

Concludendo, rimarchiamo ancora due aspetti: sia buoni fruttiferi postali che conti deposito sono dunque prodotti sicuri e convenienti ma è vero che, come ogni strumento di investimento, è essenziale conoscerne i potenziali rischi e leggere con attenzione le condizioni contrattuali, prima di sceglierli e puntare su di essi per accrescere il proprio capitale.

Vero è inoltre che se ambo gli strumenti sono ritenuti sicuri perché il rischio di perdita del capitale investito è minimo, il rendimento offerto è comunque inferiore rispetto ad altre forme di investimento a maggior rischio come azioni o obbligazioni.


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