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Categories: Finanza

Prestito irraggiungibile? Ecco 3 possibili ragioni e quanto tempo aspettare per chiederlo di nuovo

Chiedere un prestito, come si sa, è un’operazione estremamente agevole. Tuttavia non sempre c’è il consenso della banca e perciò è opportuno verificare come comportarsi laddove il mutuo sia rifiutato. Quanto tempo attendere per chiederlo nuovamente? 

Nei tempi odierni fronteggiare le spese periodiche non è semplice, e non manca chi si rivolge ad una finanziaria o ad una banca per ottenere un mutuo, un prestito o un finanziamento. Tuttavia il soggetto deputato a erogare la somma vuole prima esaminare il profilo della persona che fa domanda, e non è affatto raro imbattersi in un no alla richiesta. Il merito creditizio assume un valore determinante.

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Ecco perché di seguito vogliamo fare chiarezza sullo scenario successivo al mutuo rifiutato, perché forse non tutti sanno che è possibile riprovare la domanda, ma soltanto trascorso un certo periodo di tempo. Vediamo allora da vicino dopo quanto tempo si può riprovare a chiedere il prestito.

Prestito o mutuo rifiutato: 3 ragioni da non dimenticare

I prestiti personali rappresentano per molti un percorso semi-obbligato per determinate spese, ed è vero che oggi – grazie alle nuove tecnologie  – si possono utilizzare anche i canali web per facilitare l’iter burocratico e diminuire i tempi di elaborazione.

Prima di capire che passi fare dopo il no ad un mutuo o prestito da parte di una banca o di una società finanziaria, l’interessato deve comprendere le essenziali ragioni per cui i prestiti vengono negati. Chiaramente le motivazioni sono di ordine economico e saperle permette di evitare di commettere errori al momento della richiesta di un nuovo prestito – anzi incrementando le possibilità di conseguirlo ed evitare nuovi grattacapi con la banca o la finanziaria.

Una prima ricorrente ragione del rifiuto del finanziamento è data dal fatto che il reddito potrebbe essere insufficiente. Infatti è necessario fare una proporzione tra le rate mensili e l’ammontare di stipendio e conseguentemente la banca potrebbe ritenere quest’ultimo non così consistente da poter coprire  il pagamento della cifra periodica. Analoghe considerazioni valgono per la pensione o altro reddito indicato nella dichiarazione dei redditi.

Non solo. Vi è un altro motivo che non di rado impedisce l’erogazione della somma richiesta ed è la scarsa garanzia del contratto di lavoro che si è firmato. Un contratto per un lavoro stagionale, precario o discontinuo non rappresenta un buon biglietto da visita per il richiedente, specialmente laddove non vi siano garanzie sul lungo termine o la figura del garante del prestito (ad es. un familiare).

Inoltre, il rifiuto di un prestito può essere legato a segnalazioni CRIF di ritardi nei versamenti, mancato pagamento di una o più rate e tutte quelle situazioni in cui, in passato, il soggetto finanziato non ha avuto una condotta irreprensibile sul piano del rispetto degli obblighi legati al finanziamento.

Dopo quanto tempo si può richiedere di nuovo il prestito?

E’ chiaro dunque che, in alcuni casi, la richiesta può non andare a buon fine. Ma dunque quanto tempo attendere prima di ritentare? Ebbene, occorre ricordare che è di riferimento il rifiuto della domanda di prestito negli ultimi 30 giorni: in particolare se un prestito è negato, questo viene tipicamente incluso nei database CRIF, e questo vuol dire che il nome del richiedente sarà inserito nel Sistema di Informazioni Creditizie (CIS).

La segnalazione ha però durata temporanea: come detto, lo stato dura circa 30 giorni e di seguito è automaticamente cancellato. Ecco perché è sufficiente aspettare un mese per poter rifare la domanda alla stessa o a un’altra banca o finanziaria. La segnalazione è di prassi ed è semplicemente un modo per informare gli operatori del settore della situazione e per tenere traccia di una richiesta di finanziamento o prestito e del perché della sua negazione.

Al fine di sapere se il proprio nome è incluso nella banca dati CRIF, il privato interessato potrà comunque fare una ricerca ad hoc senza intermediari e in modo gratuito.

Concludendo, è dunque possibile richiedere un nuovo prestito soltanto dopo 30 giorni dalla registrazione del prestito nel database CRIF, onde evitare un nuovo no. Chiaro comunque che questo non vuol dire che la prossima richiesta avrà esito positivo, ed a maggior ragione è opportuno sempre essere perfettamente consapevoli del perché del suo respingimento (ad es. garante non sufficientemente qualificato).


    Claudio Garau

    Laureato in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile.Da diversi anni ha scelto di svolgere a tempo pieno il lavoro di redattore web, coniugando la sua passione per la scrittura e la tecnologia con quella per l’informazione, specialmente in campo giuridico. Si pone l’obiettivo di spiegare concetti e rendere comprensibili argomenti delle leggi, che è utile conoscere nella vita di tutti i giorni. Tra le sue passioni nel tempo libero ci sono il mare, lo sport e i motori.

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