Gli insegnanti possono richiedere la pensione di invalidità? Ecco alcuni dettagli in merito a proposito di tale categoria di lavoratori, se vi sono altre prestazioni e ulteriori aspetti
È possibile far richiesta, da parte degli insegnanti, della pensione di invalidità? Dettagli in merito a questa categoria di lavoratori, altre prestazioni e il punto sul tema.
Gli insegnanti e per estensione i dipendenti del settore pubblico, qualora vi sia una riduzione lavorativa, non hanno accesso all’assegno ordinario d’invalidità, che riguarda i dipendenti nel mondo del privato e gli autonomi, con iscrizione all’Assicurazione Generale INPS e in taluni fondi sostitutivi.
Dunque agli insegnanti non spesa l’AOL, tranne nel caso in cui non siano al contempo iscritti ad una gestione di previdenza che ne vada a prevedere l’erogazione. In tanti potrebbero chiedersi se vi sia un’alternativa, una pensione di invalidità per insegnanti.
A quest’ultimi possono spettare trattamenti specifici qualora vi sia riduzione della capacità di svolgere attività di lavoro. Nel dettaglio, si parla di pensione per inabilità alle mansioni, per inabilità a proficuo lavoro e per inabilità permanente ed assoluta a qualsiasi attività di lavoro.
Sulla tematica legata alla pensione di invalidità ed insegnanti, in primo luogo occorre saperne di più di quella per inabilità alle mansioni; la può richiedere, spiega Invalidità e Diritti, il docente che è stato riconosciuto inabile alle mansioni da parte di una Commissione medica ospedaliera, o dall’ASL.
Non vi sono limiti di età per la richiesta, ma occorrono quantomeno quindici anni di contributi e serve non esser stati ri-collocati in mansioni alternative all’amministrazione cui si appartiene. Inoltre, si può cumulare limitatamente col reddito lavorativo.
La pensione per inabilità a proficuo lavoro richiede quindici anni di contributi e va certificata dalla Commissione medica ASL; anche in tal caso vi è compatibilità in modo limitato con l’attività da lavoro, pur se in tale ultimo caso la riduzione della capacità lavorativa ha meno limitazioni in confronto all’altra.
Infine, la pensione di inabilità assoluta da richiedere soltanto in caso di riconoscimento d’inabilità in modo permanente a qualsiasi attività lavorativa, ma soltanto qualora si posseggano quantomeno cinque anni di contribuiti, tre dei quali accreditati nell’ultimo quinquennio. Non è compatibile con ogni attività lavorativa e si lega alla cancellazione da ogni albo/elenco.
I calcoli sono diversi in base al tipo di pensione che si ottiene. In merito a quella di inabilità alle mansioni e a proficuo lavoro, i calcoli si fanno nel medesimo modo inerenti le dirette ordinarie, per esempio quella di vecchia e anticipata.
Quindi, il calcolo retributivo sino al 31.11.2011 se si hanno quantomeno diciott’anni di contributi sino al 31.12.95; per chi ne ha di meno, il calcolo sarà retributivo fino al 31.12.95.
Il calcolo contributivo, invece, verrà applicato dal 2012, per chi ha quantomeno diciott’anni di contributi sino al 31.12.95; dal 1996, per chi ha meno di diciotto anni di contributi sino al 31.12.95; a partire dalla data di iscrizione alla gestione INPS dipendenti pubblici, per gli insegnati privi di contribuzione al 31.12.95.
In merito alla pensione di inabilità assoluta al lavoro, la prestazione può spettare con talune agevolazioni. Particolarmente, ai soggetti che abbiano meno di sessant’anni vi è il riconoscimento di una maggiorazione contributiva la quale può arrivare sino quarant’anni di contribuzione.
Si prevedono, per il dipendente pubblico, misure per la pensione anticipata, però ciascuna è legata all’inabilità lavorativa. In assenza di tale certificazione, vi sono 2 strade per coloro che hanno percentuali di invalidità uguali o maggiori del 74%. Ovvero si tratta di Ape Sociale e Quota 41.
Per la prima occorrono, agli insegnanti con invalidità quantomeno del settantaquattro per cento, almeno sessantatré anni d’età e quantomeno trent’anni di contributi. Quota 41 necessita dell’appartenenza al lavoro precoce (quantomeno dodici mesi di contributi versati prima di compire 19 anni), e invalidità uguale o maggiore del 74%, in aggiunta ad almeno quarantuno anni di contributi.
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