Dove conviene maggiormente l’auto elettrica, quanto costa in meno e perché ciò è possibile: tutti i dettagli in merito
L’auto elettrica desta sempre grande attenzione in relazione a diversi aspetti interessanti che gli appassionati e non solo si chiedono: in tal senso è utile approfondire la relativa situazione rispetto alla Norvegia, una sorta di vero e proprio paradiso dei veicoli elettrici.
Quando si parla di auto elettrica, non si può non menzionare la realtà rappresentata dalla Norvegia, a cominciare dal fatto che le EV in questo Paese hanno un costo minore rispetto a quelle termiche, in virtù delle misure ed agevolazioni proposti dallo Stato.
Non è forse noto a tutti che già a partire dal 2016, il Paese ha deciso, per legge, che dal 2025 tutti i veicoli dovranno esser a 0 emissioni. Si tratta di una tempistica che anticipa di 10 anni lo stop a benzina e diesel deciso dall’Unione Europea.
Al fine di ottenere tale scopo, l’Esecutivo ha introdotto diverse misure tese ad incentivare tale settore, portando di conseguenza il prezzo dell’auto elettrica a calare anche al di sotto di quelli inerenti le vetture a benzina-diesel.
Nel 2022, non a caso, le nuove auto immatricolare sono state per il 79.3 per cento EV. Tuttavia, le scelte hanno avuto anche delle conseguenze, con lo Stato che ha avuto pagare un conto salato, ottenendo un mancato introito all’incirca pari ad 1.7 miliardi di euro. Un buco causato dalle diverse agevolazioni, a partire dal fatto che le vetture elettriche non dovevano pagare traghetti e pedaggi, ma non solo. Le ricariche pubbliche erano gratis, senza dimenticare l’esenzione totale dell’IVA al venticinque per cento rispetto all’acquisto di una vettura elettrica.
Auto elettrica e questione prezzo: l’aspetto centrale
Uno scenario, quello descritto, che però è cambiato già a partire dal 1° gennaio, dal momento che il governo ha voluto introdurre agevolazioni minori per chi possiede auto elettriche. È il caso ad esempio delle ricariche pubbliche da pagare, oppure dei pedaggi non più gratis ma al cinquanta per cento. Oppure, ancora, la revoca dell’esenzione dell’IVA per vetture maggiori di 42.500 euro, e l’arrivo di una nuova tassa legata al peso delle vetture.
Il Paese della Norvegia si conferma il primo per quanto attiene l’auto elettrica, considerando un aspetto, ovvero che il ventun per cento del parco vetture che circola è verde. Inoltre, si noti la presenza di diciottomila punti di ricarica dislocati sul territorio, e tra questi sono 5.600 ad elevata potenza.
Le segretaria generale della Norsk elbilforening ha spiegato che si penalizza ciò che non si vuole e si promuove ciò che si desidera. Christina Bu ha aggiunto che in tal modo i consumatori possono compere le scelte giuste.
Per quel che concerne la questione del prezzo, in Norvegia l’auto elettrica ha un costo minore, all’incirca, del quindici per cento al confronto di quelle a gasolio oppure a benzina. Uno scenario molto diverso per esempio rispetto all’Italia, in cui una auto elettrica mediamente costa il venticinque per cento in più. Se si considerano le cinque vetture elettriche meno costose d’Italia, occorre prepararsi ad un esborso quantomeno sui ventuno mila euro.
L’aspetto che ha fatto la differenza, spiega Informazione Ambiente, rispetto alla Norvegia, riguarda la scelta di occuparsi direttamente della questione elettrica. Vi è stata la fondazione di una azienda statale, la Enova, per l’installazione delle colonnine di ricarica. Chiaramente problemi ve ne sono, e per esempio si legge di taluni traghetti e della non-accettazione di vetture elettriche per timore di incendi. Tuttavia, in generale, le vetture elettriche non sono percepite come elementi da evitare.
Restando in ambito auto elettrica, ecco un paio di interessanti spunti da approfondire. Anzitutto, quant’è cresciuta l’autonoma della batteria negli ultimi anni e i dati da conoscere. Inoltre, a proposito delle vetture elettriche italiane, con le più attese del 2023.