I Titoli di Stato sono tra gli investimenti preferiti per chi vuole guadagnare interessi sul lungo termine da un investimento garantito dalla solvibilità dello Stato emittente.
Ma come funzionano? Il titolo di stato è un’obbligazione e consiste a tutti gli effetti in un prestito di una certa somma di denaro che l’investitore concede allo Stato in cambio della restituzione in una data futura e la percezione di un interesse applicato.
Un Titolo di stato è composto da:
Valore nominale, pari alla somma iniziale che viene sottoscritta. È il valore che coincide con l’ammontare dell’investimento e può oscillare fino alla scadenza in base alle dinamiche di mercato. Essa sui Titoli di Stato italiani è garantita con la restituzione a scadenza.
La cedola: si tratta dell’interesse espresso sotto forma di percentuale che il titolo paga a scadenze regolari e si basa sul valore corrente della quotazione di mercato. Maggiore è la cedola e minore sarà il valore della quotazione e viceversa. In altre parole la cedola è a tutti gli effetti l’interesse che lo Stato ti paga periodicamente verso i suoi creditori.
La Scadenza: è la data entro la quale lo Stato si impegna a risarcire l’importo dell’investimento iniziale. Ogni Titolo di Stato è diverso in relazione non solo al prezzo e agli interessi, ma anche alla durata del “prestito” e a eventuali interessi addizionali.
Tutti gli stati offrono i propri titoli sul mercato tramite delle aste a cui è necessario partecipare per acquistarli. Ogni Stato propone varie tipologie di Titoli di Stato: si parte da Titoli con una durata minima di 6 mesi fino ad a 50 anni.
Come partecipare all’asta dei Titoli di Stato
Partecipare all’asta significa prenotare un numero di obbligazioni durante l’emissione e aspettare la conferma per l’acquisto. Per partecipare ci si rivolge solitamente a un intermediario che può essere la banca, un broker o un consulente finanziario.
Ogni Titolo di Stato ha un diverso rendimento che varia in base all’aspettativa futura sulla tenuta dell’economia dello Stato emittente. Maggiore è la forza dell’economia dell’emittente minore sarà l’interesse offerto a finanziamento del debito dell’emittente. Al contrario meno un paese è stabile e più interesse sarà disposto a concedere per attrarre nuovi investitori.
In secondo luogo, il rendimento del Titolo di Stato una volta emesso varia in base alla domanda e offerta durante tutta la vita del titolo. Esso infatti può essere venduto e quindi acquistato anche prima della sua scadenza naturale e dopo la fine dell’asta di emissione.
La terza variabile è come accennato la scadenza: più lunga è la durata dell’obbligazione più alto è il tasso di interesse che lo Stato è disposto a concedere. Solitamente maggiore è il tempo in cui si rimane investiti maggiore è l’incertezza sul capitale e l’esposizione a eventuali rischi dovuti a eventi imprevedibili sia di natura economica che politica.
In base a questi fattori quali sono oggi i Titoli di Stato più sicuri?
Tra i paesi più solidi su cui investire con i Titoli di Stato ci sono: Canada, Danimarca, Germania, Hong Kong, Lussemburgo, Norvegia, Singapore, Svezia, Svizzera, Regno Unito, USA e Finlandia.
I Titoli di alcuni di questi paesi sono così richiesti e sicuri che offrono un rendimento negativo. Questo significa che gli investitori pagano un interesse per convertire una parte del loro capitale in uno di questi Titoli.
Per lo stesso ragionamento i Titoli di Stato con il più alto rendimento sono ad esempio quelli di: Venezuela, Grecia, Portogallo, Turchia e Vietnam.
Esiste un ultimo fattore in grado di fare oscillare il valore del Titolo di Stato e di conseguenza il suo rendimento; si tratta del merito creditizio stabilito in base a una valutazione fatta da agenzie internazionali, le cosi dette agenzie di rating. Le tre più importanti di queste, con sede negli Stati Uniti raccolgono ed elaborano le variabili economiche e politiche dei Paesi emittenti al fine di stabilire quali sono le garanzie di rimborso che lo Stato emittente è in grado di offrire. Tra le agenzie più importanti ci sono la Standard & Poor’s, la Moody’s e la Fitch Ratings.
I voti migliori partono dalla AAA (tripla A) e scendono fino al valore più basso D. In questo caso il rischio di insolvenza finanziaria dello Stato è massimo.
Quali sono e come funzionano i Titoli di Stato italiani?
Le obbligazioni emesse dall’Italia sono diverse tra loro e cambiano nel tempo. Tuttavia sono due le soluzioni più ricorrenti negli ultimi anni dedicate agli investitori al dettaglio o piccoli risparmiatori.
BTP (Buoni del tesoro poliennali): hanno una durata che va dai 3, 5, 10, 15 o 50 anni. Prevedono cedole annuali pagate ogni 6 mesi. Il rendimento si basa su un tasso fisso e sullo scarto di emissione. In alternativa con i BTP indicizzati è variabile ed è legato all’andamento dell’inflazione.
Il prezzo di collocamento di un BTP dipende come per tutti i titoli quotati dalla relazione tra domanda e offerta. Il rendimento complessivo dell’investitore sarà dato al netto delle commissioni, dovute a un eventuale intermediario, dalla differenza tra il prezzo d’acquisto e quello di rimborso più gli interessi pagati e l’eventuale incremento dovuto all’indicizzazione.
La tassazione in Italia prevista sui Titoli di Stato è fissata al 12,5% sull’eventuale plusvalenza.
Ne consegue che un titolo di stato prima della scadenza è soggetto a oscillazioni di prezzo. Solitamente ma non sempre, maggiore è la durata maggiore è il rendimento dei Titoli di Stato e anche dei BTP. Chi cerca un flusso di cassa periodico con entrate modeste ma regolari, può investire direttamente sui BTP o diversamente sugli ETF legati al valore di questi asset.
Un alternativa per investire sui Titoli di Stato in modo indiretto
Gli ETF sui Buoni del Tesoro Poliennali sono titoli su fondi comuni che hanno investito sui titoli di Stato. Si tratta quindi di un investimento indiretto sui Titoli di Stato che remunera in base alla differenza tra il prezzo di vendita e acquisto, proprio come un titolo Azionario o un derivato. Ha dei costi di ingresso inferiori e la possibilità di investire in qualsiasi momento. Gli ETF sono negoziati in Borsa come delle Azioni e replicano passivamente la performance degli indici o dei panieri di asset a cui fanno riferimento.
Uno tra i migliori esempi di ETF sui BTP di Borsa Italiana è ad esempio iShares Italy Government Bond. Questo ETF ha come sottostante il Bloomberg Euro Treasury Italy, che replica i titoli di stato italiani denominati in euro.