Da qualche anno le targhe auto sono cambiate, e risultano molto diverse rispetto a prima. Ma perché sono fatte proprio così? Scopriamolo.
Di primo impatto le sequenze alfanumeriche della nostra targa potrebbero non darci alcun indizio. Né della provenienza dell’auto né di altri fattori.
Invece dobbiamo sapere che ogni targa viene prodotta secondo criteri ben precisi. E serve, ovviamente, a ricondurre di chi è il veicolo. Ma non solo.
Infatti quando acquistiamo un veicolo nuovo ci viene assegnata una targa. Ma al momento di un passaggio di proprietà, essa rimane sul veicolo e non va, come dire, sul nuovo veicolo dell’ex-proprietario. Ogni targa, però, è univoca e diversa da tutte le altre, per ovvi motivi.
L’attuale aspetto delle targhe è dovuto alle ultime normative europee. La lastra di metallo deve avere dimensioni precise, un fondo bianco riflettente e una sequenza di lettere e numeri. Inoltre, ai lati troviamo il simbolo dell’Europa e nel nostro caso la “I” che sta per Stato Italia. Chi lo desidera, ma è una questione opzionale, può aggiungere un adesivo con l’anno della prima immatricolazione del veicolo.
Perché le Targhe Auto sono fatte proprio così? Ecco chi le fa e quali criteri vengono usati
Ogni volta che immatricoliamo un mezzo, la Motorizzazione assegna una targa. Il metodo secondo cui diventano il prodotto finale che conosciamo è molto interessante. Le modifiche apportate negli ultimi anni hanno permesso una semplificazione.
Infatti forse non tutti sanno che nelle sequenze alfanumeriche non troveremo mai alcune lettere: la I, la Q, la U e la O. In quest’ultimo caso possiamo immaginarci il motivo: non verrà confusa con lo zero, così come la I con il numero uno. Nonostante non vengono usati alcuni caratteri, le combinazioni possibili sono davvero molte, più di quando nella targa c’era anche la Provincia di riferimento. Ad oggi la Motorizzazione può produrre più di 230 milioni di targhe diverse.
La combinazione di lettere e numeri è partita da questa: AA000AA. Ad ogni nuova targa saranno i numeri ad avanzare per primi, fino ad arrivare alla targa AAA999AAA. Dopo di che, si comincia a sostituire le lettere. Oggi, con le ultime vetture/mezzi immatricolati, siamo alla combinazione GM*****.
Ma chi è che realizza materialmente le targhe? Se pensavamo che fosse una “semplice” azienda ci sbagliavamo. Infatti è l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato che le fa, nella sede di Foggia. Da lì, partono per le varie Motorizzazioni ogni volta che ce n’è bisogno.