Sarà in asta dal 6 al 9 marzo il nuovo BTP Italia; un Titolo di Stato pensato per i piccoli risparmiatori e indicizzato all’inflazione.
Si tratta di un BTP di indubbio valore; tuttavia bisogna ponderarne l’acquisto considerando come lo scenario attuale è in grado di influire sull’inflazione e quindi i rendimenti futuri.
I dettagli economici relativi agli ultimi dati mostrano un rallentamento generale che comincia a scontarsi sull’economia europea. Nonostante le rassicurazioni per un PIL meno influenzato del previsto dall’aumento dei tassi di interesse a dicembre è crollata la produzione industriale tedesca. La crisi energetica e dalla guerra in Ucraina hanno pesato sull’attività della prima economia europea.
Rispetto a dicembre 2021, con un livello già basso a causa della pandemia la produzione industriale precipita ulteriormente calando del 3,9%, secondo Destatis. Nel complesso dell’anno la produzione industriale è scesa dello 0,6%.
La produzione di beni di consumo è aumentata dello 0,3%, mentre la produzione di beni strumentali è rimasta ferma. I settori colpiti maggiormente sono quelli ad alta intensità energetica, come la chimica, la metallurgia, la carta e il vetro.
Un’economia che pare rallentare ma può ancora scontare uno strascico sull’inflazione a causa del prezzo del petrolio. Il Brent viaggia a 82 dollari al barile in rialzo dell’1,9%, mentre il Wti balza di oltre il 2% a 75 dollari. L’Agenzia internazionale per l’energia (Iea) prevede che metà della crescita della domanda globale di petrolio di quest’anno verrà dalla Cina. Su essa si basano le aspettative per un calo più o meno rapido dell’inflazione in Ue.
Il nuovo BTp Italia 2028 è ancora utile come strumento per una strategia di breve termine contro l’inflazione
In questo contesto il nuovo BTp Italia, va sottoscritto come strumento per una strategia di breve termine contro l’effetto dell’inflazione sul capitale. Nel dettaglio il Titolo con durata quinquennale prevede una cedola minima che fino a ora è stata del 1,6%. Si aggiunge a questa la rivalutazione dell’inflazione secondo l’indice FOI e un premio fedeltà per chi mantiene fino a scadenza il Titolo.
Chi acquista il BTP Italia all’asta del prossimo 6 e 9 marzo può beneficiare dell’otto per mille sul capitale finale rimborsato a scadenza. La durata breve, e l’intervallo corto rispetto all’ultima emissione, si spiegano con un quadro di mercato che appare favorevole al calo dell’inflazione.
Il BTp Italia acquistabile con i consueti meccanismi, deve scontare il calo della pressione sui rendimenti a pochissimi mesi di distanza dal collocamento del medesimo titolo in scadenza a novembre 2028. Prima di valutarne l’effettiva convenienza mancano alcuni dettagli come il valore dei tassi minimi garantiti che saranno comunicati venerdì 3 marzo.
Questo aspetto emergono quelle che sono le motivazioni alla base di una simile scelta. Perché dopo pochissimi mesi, viene collocato un nuovo BTP Italia con la stessa durata e la stessa scadenza di quello precedente è presto detto; dal nostro punto di vista la risposta è una finestra temporale minore per vendere un titolo che fa perno sull’avversione al rischio inflattivo.
Il BTP Italia 2028 a 5 anni già collocato offre una cedola del 3,45%. Dalla sottoscrizione si ottiene un 1,25% che altro non è che il tasso di inflazione che il mercato sconta per i prossimi 5 anni. Per questi motivi tutto lascia presagire che il nuovo BTP Italia in collocamento a marzo offrirà una cedola minima maggiore rispetto all’1,6% di novembre.