Il Decreto Energia ha favorito l’installazione del fotovoltaico. Ma ora spunta una variabile inaspettata. E la detrazione si allarga…
Lo sprint in direzione dell’efficientamento energetico richiede sostanzialmente due cose: programmazione e risorse. Sul primo punto l’Europa è all’avanguardia, visto che l’Agenda 2030 ha aperto proiezioni da qui a quasi un trentennio, con orizzonte 2050.
Sul piano delle risorse, visto anche lo stato degli equilibri internazionali, si fa quel che si può. I fondi elargiti per il Pnrr puntano a favorire l’implementazione del ricorso all’energia pulita, a cominciare dalle fonti rinnovabili. In questo senso, il programma europeo punta forte sull’utilizzo di tali risorse anche in ambito domestico, issando una deadline per i Paesi membri dell’Unione affinché, entro scadenze non troppo lontane, sul piano dell’efficientamento energetico si arrivi a un punto comune. Per quanto riguarda l’Italia, un primo passo è stato effettuato qualche mese fa, quando l’impianto dei pannelli fotovoltaici ha iniziato a essere considerato nel novero della manutenzione ordinaria. Il che, chiaramente, ha ridotto sensibilmente i costi d’intervento. Con il Decreto Energia, inoltre, anche l’installazione di altri impianti in grado di sfruttare le varie fonti rinnovabili è stata inquadrata in tal senso.
Del resto, la strategia della sostenibilità non può non contare sull’appoggio diretto da parte dello Stato. Anche perché, a oggi, installare un fotovoltaico, pannelli solari, così come il mini-eolico da balcone, richiede un esborso non indifferente. Spese che, teoricamente, ripagherebbero il contribuente con bollette meno salate. Tuttavia, approntare un costo iniziale è un aggravio a cui il cittadino dovrà far fronte da sé. I dettami del Decreto Energia, forniscono comunque un primo aiuto, a patto che gli impianti non superino i 200 kW di potenza e che il richiedente formuli apposita istanza compilando il Modello Unico semplificato per rientrare nel beneficio della manutenzione ordinaria. Una procedura che rientra nella strategia di semplificazione e prossimità nell’approccio del cittadino ai sistemi di risparmio energetico. Valida, peraltro, sia per le unità immobiliari indipendenti che per i condomini.
Fotovoltaico e Bonus mobili: come integrare le due agevolazioni
Al momento, il Decreto tiene conto praticamente di tutte le condizioni immobiliari. Con le sole eccezioni degli edifici posti all’interno di aree di interesse pubblico (per i quali sarà necessario l’avallo della soprintendenza competente) e delle ville, giardini, parchi, complessi con valore estetico. Per tutte le altre situazioni, la lotta al caro bollette passerà dagli strumenti utili a contenere il dispendio energetico. Negli ultimi tempi, il fotovoltaico ha fatto la parte del leone, in particolare gli impianti installabili sui balconi degli edifici. Un dispositivo con celle fotovoltaiche bifacciali, da applicare direttamente su ringhiere e parapetti, a patto che queste siano esposte al meglio al riverbero della luce solare. Un singolo pannello da 1,2 kWh, oppure due, per un totale complessivo di 2,4 kWh, in grado di ottimizzare al meglio l’energia pulita del sole e migliorare, oltre all’efficienza energetica dell’appartamento, anche i costi in bolletta. Il vantaggio è anche nella semplicità dell’installazione: nessuna autorizzazione richiesta (basterà una comunicazione) e montaggio in tempi brevi.
Fotovoltaico, quanto si risparmia
Tecnicamente, un fotovoltaico da balcone consente una produzione annua di circa 1200 kWh, praticamente la metà rispetto al consumo medio di una famiglia standard. Molto dipende, chiaramente, dal numero di pannelli installati e dalla corretta esposizione al sole (meglio se a sud e con inclinazione non superiore a 64 gradi). I suddetti numeri fanno riferimento all’installazione di tre diversi pannelli, sufficienti per coprire l’approvvigionamento energetico senza pagare il gap con le utenze ordinarie. Come detto, il risparmio concesso dal fotovoltaico da balcone è a lungo termine e prettamente in termini di ammortizzamento delle spese sull’utenza. Il costo medio di impianto, tolta la manodopera, si aggira sui 1500 euro, con possibilità di scorporo delle detrazioni Irpef previste. Nello specifico, il contribuente potrà detrarre il 50% delle spese sostenute fino al 31/12/2024, fino ad un massimo di 96.000 euro di spesa.
La variabile del Bonus Mobili
Interessante anche l’opportunità di combinare l’installazione dei pannelli fotovoltaici con il rinnovamento del mobilio domestico. La detrazione del 50%, infatti, nello specifico delle singole unità immobiliari, permette di usufruire della detrazione prevista per l’acquisto di arredi o di grandi elettrodomestici. In questo caso, il tetto di spesa massimo sarà di 8 mila euro, soggetto a detrazione Irpef del 50%. La condizione indispensabile, per quel che riguarda gli elettrodomestici, è la loro classe energetica: E per lavatrici, asciugatrici e lavastoviglie, classe F per frigoriferi e congelatori. La detrazione andrà ripartita tra chi ha sostenuto le spese e inserita nella dichiarazione dei redditi con ripartizione in dieci quote annue di importo costante. Per le singole unità immobiliari, gli interventi del Bonus mobili dovranno figurare nell’ambito della manutenzione straordinaria. L’obiettivo resta il miglioramento degli edifici, in primis sul piano energetico.