Non pochi i vantaggi e gli elementi di interesse per i buoni fruttiferi postali, emessi da Cassa Depositi e Prestiti e garantiti dallo Stato italiano. Quando sono rimborsabili a vista?
Poste Italiane punta molto sulla pubblicità con cui è sollecitato l’acquisto di buoni fruttiferi postali (Bfp). I Bfp consistono d’altronde in uno strumento di investimento ancora di moda nel nostro paese.
Di fatto i buoni fruttiferi postali rappresentano una particolare tipologia di titolo che assicura la restituzione del capitale, con collegati interessi, al risparmiatore che ne li abbia scelti. I Bfp sono collocati all’interno della rete distributiva di Poste Italiane.
Pertanto non sorprende che in quest’ultimo periodo i piccoli risparmiatori italiani proseguano a guardare con molto interesse verso i buoni fruttiferi postali, in particolare considerati gli ultimi rendimenti, assai più interessanti di quelli di un anno fa. In particolare, quando sono rimborsabili a vista? Scopriamolo insieme nel corso di questo articolo.
Buoni fruttiferi postali 2023: caratteristiche e vantaggi
Il funzionamento dei Bfp è piuttosto agevole da comprendere: si versa una somma di denaro, su cui sono maturati via via degli interessi nel corso del tempo. Il detentore dei buoni fruttiferi postali può farsi riconsegnare il capitale quando preferisce, ma attenzione perché gli interessi in genere maturano dopo un lasso di tempo che va dai 6 ai 12 mesi dal giorno di adesione all’investimento con Bfp.
Si tratta di un investimento sempre di moda perché è considerato affidabile e sicuro. Lo Stato, attraverso la Cassa Depositi e Prestiti (CDP), diviene garante sull’investimento. Nel dettaglio, i buoni fruttiferi postali sono uno strumento collocato da Poste ma emesso da Cassa Depositi e Prestiti.
I Bfp, a differenza dei Buoni del Tesoro, non subiscono oscillazioni di mercato ed è per tale motivo che nel momento in cui si fa richiesta di rimborso, è restituito tutto il capitale versato. Sui buoni fruttiferi postali non ci sono commissioni di gestione, e sono soggetti a tassazione favorevole.
Buoni fruttiferi postali rimborsabili a vista: che cosa vuol dire
Il rimborso è a vista laddove il titolare del buono fruttifero postale:
- può essere rimborsato in ogni momento, senza obbligo di preavviso, o al limite con preavviso di un solo giorno lavorativo. Ovviamente l’operazione può compiersi soltanto nell’ufficio postale di emissione;
- se invece il titolare va in un ufficio postale che non è quello di emissione, i tempi si dilatano fino ad un massimo di 4 giorni lavorativi.
Nel caso dei buoni fruttiferi cointestati, come funziona il rimborso a vista? Ebbene, su questo ha fatto chiarezza la Corte di Cassazione, pubblicando una recente sentenza, la quale trattava di una vicenda che ha come protagonista una donna erede di un buono dal nonno defunto, che dichiarava come i buoni fruttiferi con clausola di pari facoltà di rimborso (CPFR) dovessero essere rimborsati a vista, ovvero in ogni momento e senza preavviso.
Ebbene, in relazione ai buoni fruttiferi cointestati che recano detta clausola, ciascun cointestatario può conseguire il rimborso degli stessi senza il bisogno dell’assenso degli altri soggetti che hanno il buono in cointestazione. Fino a prima della sentenza della Cassazione, per quanto attiene ai buoni CPFR ereditati, si applicava comunque la stessa regola dei libretti di risparmio, ovvero la necessità di conseguire la quietanza di tutti i cointestatari.
Ma proprio la Suprema Corte ha ribaltato detto meccanismo per i buoni fruttiferi postali, dando ragione alla donna e affermando che per avere il rimborso dei buoni cointestati con clausola CPFR, non occorre la quietanza degli altri aventi diritto. D’altra parte, se il rimborso non fosse ammesso, la stessa clausola CPFR non avrebbe alcun senso pratico.
Conclusioni
Non vi sono dubbi a riguardo: i buoni fruttiferi sono considerati da sempre uno strumento affidabile, in quanto garantito dallo Stato italiano, ed anche flessibile, rimborsabile in ogni momento all’investitore e con gli interessi maturati fino a quella data, entro il termine di prescrizione. Come indica il sito web delle Poste, è interessante anche la tassazione agevolata al 12,50%, con l’aliquota che è di fatto sottratta dagli interessi alla data del rimborso. Senza contare che i buoni fruttiferi postali sono esenti da imposta di successione.
La sottoscrizione è agevole perché l’interessato può scegliere la classica forma cartacea di emissione dei buoni – i cosiddetti buoni cartacei – oppure la più recente e aggiornata forma dei buoni dematerializzati. E’ possibile effettuarne l’acquisto presso gli uffici postali e, per i meri buoni dematerializzati, è possibile usare anche i canali online.
Per informazioni ulteriori rimandiamo alla pagina ad hoc del sito delle Poste.