Il calcolo dell’ISEE è ormai una prassi per le famiglie italiane. Non tutti, però, conoscono le sue varianti, nonostante siano spesso decisive.
L’ISEE familiare costituisce il parametro ardine per la valutazione dei requisiti di accesso alla stragrande maggioranza della agevolazioni preiste dal sistema di tutela delle famiglie.
L’indicatore relativo alla situazione reddituale dei nuclei familiari, in sostanza, rappresenta la pietra d’angolo per eventuali richieste di sussidio o di semplice agevolazione. Questo perché, in base al principio di equità, gli ammortizzatori sociali, o comunque delle indennità preiste per chi è in diicoltà economica maggiore, un reddito meno eleato consentirà una sorta di ia prioritaria per l’accesso agli aiuti. L’ISEE, in questo senso, rappresenta lo strumento principale per chiarire, nei conronti del isco, le reali condizioni economiche del nostro nucleo amiliare. Come abbiamo visto, inatti, l’indicatore condensa non solo la capacità inanziaria deriante da stipendio o pensione ma anche i redditi prodotti da eventuali proprietà, mobiliari e immobiliari. Con rierimento non solo al richiedente ma a tutti i componenti del nucleo, inclusi coloro fiscalmente a carico di uno dei membri.
Il concetto di base dell’ISEE è dunque abbastanza semplice. E anche le procedure per il suo ottenimento sono ormai standard, effettuate a cadenza annuale dalle famiglie italiane per la determinazione del proprio reddito. E, di conseguenza, per essere inquadrati a livello fiscale e reddituale, in modo tale da ricevere, laddove possibile, eventuali agevolazioni. O, semplicemente, delle attribuzioni economiche proporzionali alle proprie capacità (si pensi ad esempio alla retta per la mensa scolastica o alle tasse universitarie, tutte calcolate in rapporto all’ISEE dichiarato). Quello che molti contribuenti non sanno, è che tale indicatore può variare a seconda degli scopi della richiesta. La prima e più evidente divergenza riguarda l’ISEE standard, calcolato sul secondo anno precedente rispetto a quello della richiesta, e quello corrente, maggiormente preciso rispetto ai valori del momento in quanto riferito all’anno d’imposta immediatamente precedente. Non si tratta, però, delle uniche varianti.
Varianti dell’ISEE, il caso del “ristretto”: chi può richiederlo e perché
Nella quasi totalità dei casi, la presenza di un soggetto disabile, o comunque in possesso di una percentuale di invalidità, all’interno del nucleo familiare consente l’applicazione di una serie importante di agevolazioni. E, chiaramente, di percorsi semplificati per l’accesso a determinate prestazioni. Posto che ogni indennità è subordinata alla presenza di un quadro clinico accertato e eriicato da apposite commissioni della previdenza sociale, anche l’ISEE può contribuire a inquadrare il soggetto nel novero degli aenti diritto a determinati benefici. In presenza di persone con disabilità, oppure non autosuicienti che hanno già raggiunto la maggiore età, si applicherà la ariante dell’ISEE amiliare ristretto. Utile, chiaramente, per l’ottenimento di prestazioni socio-sanitarie da parte di tali soggetti. Anche per questo, per estensione, si parla di ISEE socio-sanitario, per il quale sarà necessario produrre la consueta documentazione, oltre alla certificazione comproante l’handicap nel caso di persone portatrici.
L’ISEE socio-sanitario, dunque, si applica in presenza di esclusive condizioni, così come previsto dall’art. 6 del Dpcm 159/2013. L’articolo 1 del suddetto decreto determina invece le prestazioni generali concesse in orma agevolata a chi svolge percorsi assistenziali integrati, sia in ambito sanitario che sociale, comunque sulla base di condizioni incidenti sull’autonomia del soggetto. Nella fattispecie, si parla di:
- interventi di sostegno e aiuto domestico familiare;
- ospitalità alberghiera presso strutture residenziali e semiresidenziali;
- interventi per l’inserimento sociale.
Le maggiorazioni
È evidente, quindi, come il Dpcm intervenga sull’ISEE non solo in relazione alle prestazioni sanitarie ma anche a quelle volte a favorire l’integrazione sociale del soggetto in difficoltà, economica o sociale, oltre che, naturalmente, sanitaria. L’Inps ha specificato, infatti, che in tale definizione rientrano anche le prestazioni sanitarie a rilevanza sociale o meramente sanitaria. L’ISEE socio-sanitario sarà calcolato con preiste maggiorazioni qualora il nucleo sia composto da 6 o più persone o se i fosse la presenza di un componente con disabilità grave o non autosufficiente. In questo caso, il plus sarà dello 0,5. In caso di famiglie numerose, si procederà con un + 0,2 (famiglie con tre figli), + 0,35 (quattro figli), + 0,5 (cinque figli).