Si possono vietare gli animali in condominio? La verità è inaspettata

Molti inquilini si chiedono se il condominio possa prevedere un obbligo alla detenzione di animali domestici. Per la giurisprudenza non ci sono dubbi.

Il codice civile, all’art. 1138, prevede che il regolamento di condominio non può prevedere un divieto alla detenzione di animali domestici ai proprietari degli appartamenti. Neanche una delibera dell’assemblea potrebbe prevedere una simile limitazione.

animali domestici in condominio
Si possono tenere gli animali domestici in condominio? (economiablog.it)

Per i giudici, tuttavia, il divieto agli animali in condominio può essere predisposto nel caso in cui il regolamento condominiale sia stato approvato all’unanimità. Se, quindi, tutti gli inquilini sono d’accordo, il divieto sarebbe legittimo.

Per rendere valido il divieto anche nei confronti di eventuali condomini successivi, questa previsione deve essere annotata all’interno dei Pubblici Registri Immobiliari. Ma questa visione della giurisprudenza non viene accolta da tutti.

Animali domestici in condominio: il divieto alla detenzione è valido?

La Corte di Appello di Bologna, con la sentenza n. 766 del 17 aprile 2024, ha stabilito che la predisposizione del divieto alla detenzione di animali domestici nel condominio è illegittima, perché contraria ai principi giuridici europei e italiani che tutelano il rapporto uomo-animale domestico.

divieto animali domestici condominio
Quando è legittimo il divieto di detenzione di animali domestici in condominio? (economiablog.it)

Nel caso esaminato dai giudici, un condomino possedeva due cani di grossa taglia, che vivevano con lui nell’appartamento, violando il regolamento contrattuale trascritto. L’amministratore di condominio, dunque, dopo aver invitato l’inquilino a liberarsi degli animali senza successo, ha deciso di citarlo in giudizio.

Il condomino, appellandosi all’art. 1138 del codice civile, affermava che i regolamenti condominiali non possono stabilire un divieto alla detenzione di animali domestici. Il giudice di primo grado, tuttavia, ha affermato che il regolamento era stato approvato all’unanimità.

In secondo grado, invece, la Corte di Appello di Bologna ha stabilito che l’art. 1138 del codice civile va interpretato in maniera letterale e, dunque, il regolamento condominiale non può vietare il possesso di animali domestici, senza alcun tipo di eccezioni. Questa interpretazione sarebbe coerente anche con il Trattato di Lisbona, che considera gli animali degli “esseri senzienti” e con la Convenzione Europea per la Protezione degli Animali da Compagnia di Strasburgo, che impone il rispetto di tutte le creature viventi.

Per la Corte di Appello di Bologna, inoltre, il rapporto uomo-animale domestico sarebbe tutelato direttamente dall’art. 2 della Costituzione, in quanto diritto di nuova generazione. I giudici hanno, infine, sottolineato che l’art. 1138 del codice civile è una manifestazione del diritto della coabitazione con l’animale domestico, inteso come diritto al rapporto affettivo con l’animale e, di conseguenza, la previsione del divieto, da parte del condominio, viola i principi europei e italiani stabiliti a difesa di tale rapporto uomo-animale domestico.


    Gestione cookie